Rassegna storica del Risorgimento

1864 ; COMITATO NAZIONALE ROMANO
anno <1927>   pagina <186>
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i86 Isaòelk Bellini
ora, è :gufé quella che ha prodotto minor risultato. Ripeto però che non intendiamo di eseluderla e che la faremo come potremo. Da quanto dice Mario, noi non abbiamo potuto intendere se, secondo il concetto di Ricasoli e del Governo,; dovrebbe- evitarsi ad ogni costo collisione coi Francesi. Pur non volendo fare, su quel genere non si possono mettere limitazioni, ma invece lasciare piena libertà, e chi ha a. fare, non deve avere in mente che una sola idea semplicissima, cioè cominciare senza preoc­cuparsi del punto a cui le cose possono giungere. Il concetto del ma­nifesto che dovrebbe farsi sarebbe questo, né più né meno Venite, citta­dini, al luogo tale per esprimere colla vostra presenza la vostra volontà: non provocate, ma se siate provocati, resistete come potete, a tutti i costi. Più in là di tanto non potrebbero andare i consigli di moderazione, seppure non volessimo meritarci davvero la denominazione di tffàlef. Tenendo dietro alla nostra idea, sarebbe cosa opportuna che voi trovaste modo di farci avere delle armi.
Sulla idea particolare di Mario, io non saprei dare una risposta precisa. Io pure alla mia volta dico: bada bene che questa indecisione nostra non è figlia e neppure parente in millesimo grado della gelosia, giacché in faccende come le nostre non sappiamo intenderla,, né gli amici né io. Se v'è cosa che ci pesi, è la responsabilità, e noi volentieri la condivi­deremmo con voi e con altri, ma per intiero l'addosseremmo a chi vo­lesse prendersela. Se la cosa potesse giungere sino all'ultimo punto, io vi direi: venite, ma siccome quel punto è l'ideale, così dico che quanto al resto voi dovreste starvene rimpiattati, senza poter far altro che scrivere qualche cosa. In tal caso, il pericolo vostro non sarebbe compensato dal vantaggio, né io in buona amicizia potrei djkw venite.
Del resto, se voi credete altrimenti, noi vi accoglieremmo a braccia aperte. Tutto che noi discorriamo attualmente potrebbe bene ridursi ad un fare i conti senza l'oste quanto a noi. Il Papa par difficile che superi la malattia, che ha, ma pare pure poco probabile ch'egli venga meno fra oggi o domani. Intanto, una cosa Maceria e questa si è la promo­zione del Collemasi a vice assessore di polizia; è molto probabile ch'egli non tardi a valersi delle notizie che ha sul conto di più d'uno di noi.
Per quanto abbiamo pescato, non è stato possibile avere notizie certe e positive della salute del Gran Lama, e non si può neppur sa­pere se domani darà o no la benedizione. Né so quante ne ho dette nella corrispondenza per la stampa, che qui accludo e che prego Mario di recapitare.
Noi, ricordatevelo, scriviamo sempre il martedì ed il sabato, sicché