Rassegna storica del Risorgimento

LIBERALI
anno <1927>   pagina <192>
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Carlo Morandi
Carli si lagna di uno stato di cose per cui noi ci troviamo avviliti sotto il giogo politico di certe massime d'umanità generale che rare volte si realizzano nel casi particolari; non abbiamo il coraggio né di; pensare da noi né sostenerci (i)> Se poi passiamo al terreno stret­tamente politico ci troviamo a ripetere analoghe considerazioni. Queste correnti nuove hanno un fondo di facile ottimismo. Si crede alla possi­bilità di un regime di libertà perfetta e compiuta, per reazione al pe­riodo di dispotismo. I concetti di felicità e perfezione ritornano frequen­temente in scritti storici politici economici e giuridici. Melchiorre Gioia che pure, a volte, enuncia delle massime di sana ed eterna prassi po­litica, si lascia indurre ad ammettere che in regime democratico e libe­rale l'uomo non trovando nessun ostacolo nel campo dell'attività s'avanza da tutti i lati verso la perfezione (2). Altri esempi di una ideologia non sostenuta da una critica severa delle proprie forze, po­tremmo trovarne a josa specie sul terreno giuridico e politico. Senza contare l'empirismo e il dilettantismo dei minori che scrissero o agirono ai margini delle nuove idee. Ora di tutta questa zavorra dottrinaria una gran parte fu abbandonata lungo la via. Ma qualcosa rimase pur sempre e accompagnò nel cammino lo sviluppo delle nuove correnti, fino a confortare in alcuni la persuasione che il liberalismo fosse la panacea universale per tutti i mali d'uno stato e d'una società. Il Foscolo, e meglio il Cuoco, hanno un senso più esatto della responsabilità di far vivere un organismo statale e concepiscono la libertà in un modo più vicino al nostro; il Cuoco giunge a dire che nella sintesi monarchica e nazionale si manifesta possibile la conciliazione di due termini che sem­brano antitetici : libertà è impero. Quindi per lui la rappresentanza par­lamentare è una mediazione che turba la coesione della vita statale e scinde l'omogeneità della nazione.
Neil' Italia, in generale, e nella Lombardia in particolare, possiamo distinguere nettamente le successive fasi costruttive dell' idea liberale; una scala di affermazioni che partendo dalla base economica, attraverso un rinnovamento intellettuale e religioso, giunge ad una conclusione po­litica: 1. libertà di produzione e di commercio contro la disciplina sta­tale e i vincoli governativi} 2. liberta d'azione, di coscienza civile, di fronte all'autorità e ai privilegi religiosi; 3. libertà di pensiero e di cri-
(1) CARU, Della Patria fàgli, Italiani nel Caffé, voi. Il, p. ti, pp. 9-13. (a) M. Gioii*, Quaìa ilei governi! -JKM Mimmga aita felicità dell'Italia, Milano 17984