Rassegna storica del Risorgimento

1849-1852 ; DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; EMIGRAZIONE POLITICA ;
anno <1927>   pagina <226>
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Eugenio Casanova
<< da perdere la testa. Ti ripeto quel che diceva sempre in codesta: se la mia fede non dovesse aver fondamento che nell'opera di questi uomini che furono e che da taluni si crede balordamente che sono e dovranno essere, sarei corso da tanti mesi a rintanarmi nell'America.
Stamattina a sei ore i]2 si è fatta dalla polizia una rigorosa perquisizione in casa Bartolucci. Hanno portato via tutte le lettere e le carte che videro, ed imposero che ei vada stamane al bureau della Prefettura. Quelle lettere e quelle carte sono corrispondenze amiche- voli o di affari domestici. Non si rifinisce di rompere la divozione ad uomini che per Canti versi hanno i coglioni gonfi a crepare.
Qui ancora, velleità, chiacchiere, illusioni ! Nulla ancora del nuovo Ministero. I reazionarii che hanno pigliato un po' di spirito dopo le indecisioni e i ritardi che han visto seguire alla prima decisione di accettazione di dimissioni del Ministro Baroche-Faucher, hanno un beli'illudersi o fingere di illudersi. La legge del 31 maggio, che non sarebbe mài restata in piedi nel 52;, è morta, irreparabilmente morta in un tempo in cui essi non si aspettavano né prevedevano; e questo che sarebbe stato un fatto di non suprema importanza se si fosse a tempo debito compito, ne acquista una incalcolabile essendosi verifi- cato prematuramente e nelle condizioni contingenti attuali. Il legitti­me mismo e il bonapartismo che erano in un labirinto, si son cacciala- da- loro medesimi in un abisso d'onde non ci è abilità o forza che li cavi. La spinta fu data troppo violenta, cercando di burlarsi e di ingan-<f narsi reciprocamente. Hanno fallito il colpo e non son riusciti che ad << uccidersi entrambi. Il rinculare, per quanto il vogliano, è più, per loro, impossibile. La crisi che cercavano di sviare l'hanno accelerata e la vedranno accompirsi né vogliono tornare indietro e ritardar la vit- tona della Repubblica, che hanno essi inavvedutamente affrettata. Tieni poco conto, credilo a me, delle polemiche e delle chiacchiere di taluni giornali: altri che questi imbroglioni ed ambiziosi svergo- gnati giocano in questa partita che lasceranno falliti i loro balordis- sìmi calcoli. Nient'altro più che questo posso scriverti oggi. Non mancherò di scriverti quando sarà suo tempo. Scrivi tu ai nostri e tira avanti senza timori é riguardi; non è più il tempo....
tuo F.llo SAVERIO
Giacinto saluta e abbraccia tutti (di mano di Giacinto) e dice a tutti e sopratutti a Errante e Giovannino ch'egli non vede come la parte del manifesto del Comitato italiano che riguarda lo studio d'in-