Rassegna storica del Risorgimento
1849-1852 ; DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; EMIGRAZIONE POLITICA ;
anno
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1927
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pagina
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239
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Il Comitato centrale siciliano di Palermo (1849-1852) 239
TÌ prego, per Dio, dì far presto perchè sono in angustie : e tanto basta.
Sappi intanto colla più alta segretezza di amico che fra un mese qui si pubblicherà in italiano un giornale federalista che farà l'avan- guardia della vera rivoluzione radicale. Di ciò ti parlerò appresso.
i Ti prego inoltre appena avute notizie della Sicilia spedirle al bureau del giornale JF Mattonai .; me direttamente per pubblicarli << subito in- questo foglio pel quale io lavoro ancora. Mi raccomando a te per queste tre ultime preghiere. Dimmi se l'ultima di' Gino che << ti dicevo di spedire prestissimo è stata inviata.
Amami e credimi << tuo
GASPARE CIPRI Rosolino Pilo - '0ènjp .,
Invece il Pilo non la prese cotanto alla leggera; e ne scrisse al Friscia per impedire che lo scandalo dilagasse; e nel carteggio di Saverio di quel medesimo mese di ottobre or óra pubblicato o che stiamo per pubblicare leggiamo quali provvedimenti questi adottasse in proposito.
Ma altra più grave ragione che non le escandescenze del Cipri muoveva il Pilo a dispetto ed era l'inerzia del Comitato di Parigi. Discuteva, prometteva, ordinava; ma non concludeva nulla, quasi che volesse giustificare le critiche di Tommaso Laudi e di Saverio Friscia. A sua scusa poteva addurre il difetto di mezzi; ma, ciò non ostante, non dimostrava neppure là dove denari non éeeorrevnó:,, la benché minima energia, la volontà di fare veramente qualche cosa* -M perdeva in sole chiacchiere, in dissensi, in puntigli.
Ugual dispetto per tal modo di procedere dimostravano, a Parigi, il Milo Guggino; e, a Malta, gli esuli, colà residenti, aizzati, come abbiamo letto, dal Calvi e dai suoi M?ólitÌ.
Nella confusione, che deriva da quello stato di cose Rosali no Pilo tenta di salvare l'organizzazione, di coi certamente ha scoperto le falle.
II Friscia, invece, la dà già per spacciata; e ne perde sempre più il concetto per fermare il suo occhio sugli individui e scrutarne i pensieri e i sentimenti politici. Procura dì dipingere un quadro esatto delia condotta del Saliceti: della cui teoria in quel momento offre alcuni cenni notevolissimi. Riassume per l'ennesima volta il suo giudizio sui quattro suoi coileghi del Comitato, e sul Bertani, che si affaccia allora sulla scena della organizzazione siciliana.
Riferisce sul convegno dei siciliani in casa del Poulet; e sull'adu-