Rassegna storica del Risorgimento

1849-1852 ; DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; EMIGRAZIONE POLITICA ;
anno <1927>   pagina <242>
immagine non disponibile

242 Eugenio Casanova
in casa d'uno dei quali ci riuniamo ad amichevole convegno tutte le sere, in non lunga compagnia d'Italiani e qualche francese, si accor- dano con me e mi consolano della loro stima e della loro affezione. Que' due vecchi mi rendono soffribile il soggiorno in Parigi, che per me sarebbe stato insopportabile.
Stamattina mi si è venuto a parlare della ambizione di Giovan- nino. Quello è l'uomo a cui si dirigge tutta l'invidia e la malignità de' nostri buonissimi.
Venerdì ebbi a quistionare forte con Michele per aver detto qualche parola (e t'assicuro che non lo toccavo né era stata detta con idea d'offendere nessuno) riguardante un errore degli uomini del nostro Governo, secondo cadde in proposito. Mi saltò addosso con una irritazione, che non ho vista Ja pari con lui. Abramo presente, che era al caso di giudicare le mie innocenti parole non potè far di meno di darmi ragione e di far riflettere a Michele che si lasciava trarre ingiustamente. Non si deve dire che si'sbagliò, ma neanche che poteva sbagliarsi. L'infallibilità, che negasi al Papa e alla Chiesa, la presumono per loro. Non deve parlarsi di falli passati per far che si evitino altra volta? Tenete per yM* le vostre osservazioni, mi si disse, io non ambisco ad esser niente ne' fatti che saranno, non ho bisogno di altri ammaestramenti per l'avvenire. Ti par bella maniera di discorrere? E si parlasse almeno di se stessi individual- mente! ma si vuol sostenere la solidarietà per tutti quanti furono: pazienza!
Qui le cose vanno bene: si spingono avanti eccellentemente. La Commissione per la domandata revoca della legge del 31 maggio si è dichiarata contraria nell'Ufficio. La Commissione pel progetto de' questori dell'Assemblea, dopo il discorso del Presidente a1 militari, par che voglia tenerlo in considerazione. Il popolo vede, nota, e si prepara. Le illusioni di transazioni e djotóìpni pacifiche perdon sempre terreno. Saliceti crede come me inevitabile rivoluzione; e come necessità la invoca sanguinària e distruttrice d'ogni cosa vec-4 chia e corrotta, senza mezze misure, senza moderazione: giustizia so- lenne per uomini e per cosej vendetta dì Dio che si estenda sino alla quinta generazione? Guai se non sarà così!
Non avete mandato in Sicilia il programma del i luglio?
Che si fa, che si dice in codesta? Scrivimi di tutto esattamente.
tuo fratello aff.mo SAVERIO