Rassegna storica del Risorgimento
1849-1852 ; DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; EMIGRAZIONE POLITICA ;
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1927
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Eugenio Casanova,
e de' vari ministri. L'errore ei dice fu del Parlamento, Il Parlamento I poteva e doveva segnar la linea di condotta al Governo: il Ministero doveva seguire: il Ministero seguì la linea tracciata dal Parlamento; non mancò dunque il Ministero, mancarono i deputati, mancò la Na- zione, di cui erano rappresentanti i deputati. Vedi tu benissimo la fai- sita di questo argorasniOj che pur potrebbe avere l'apparenza di ve-I rità e che fu così maliziosamente concertato dal nostro Storico. Gia- cinto, però, fo lo ripeto, è galantuomo. Egli è volenteroso e potrebbe benissimo, non ostante queste sue false, ma oneste Persuasioni, stare e lavorare con noi. Però, ei deve faticar molto per vivere, nelle con- dizioni in cui trovasi, ed ha poco tempo ad impiegare negli affari nostri. Or, poi, trovandosi in maggiori strettezze, ha dovuto avvici- narsi non so per quali vedute* d'interesse, dippiù a Stabile, non certo J per connivenza politica. Ma, uomo onesto com'egli è, non vorrebbe mostrarsi direttamente avverso ad uomo a cui SÉ avvicina per qualche affare. Ti dirò che ei avrebbe volato, or più che maiy portar me a a fargli una visita, or che trovasi malato. Io non mi son lasciato persuadere, perchè non mi spaerebbe conveniente, non per non fargli una visita in istato di malattia.
Michele è uomo che professa ora i nostri principi! poliitiiej,. ma << eolle avversioni agli uomini ed alle cose, che non furono per lui e pei suoi compagni nel tempo in cui fu al Governo, Le idee e le vec- chie amietzM non si dimettono. Si vorrebbe anzi giovare della nuova professione di fede per coonestare il passato. Questo non è da onesto! Io rispetto un uomo che confessi di avere sbagliato, perchè è pro- prio degli uomini sbagliare; ma non istimo un uomo che vuol far mostra soltanto di aver cambiato principii e non vuol confessare non solo propri errori,, ma difendere quelli degli altri. È questo precidi samente Michele, senz'altro. Egli accusa d'ingiustizia tutti quelli che lo attaccarono memoro del- Governo e quelli che combatterono gli er- rori de' suoi amici e li combattono ancora non per vedute personali, ma per evitare che si ripetano altra volita;.: Ei dice che vuole servire il suo paese solamente tirando fucilate, mica in qualunque altro modo. Ei è disgustato della ingratitudine con che sono stati compensati i suoi servigi! E, poi, l'uomo di meschinissime vedute e senza cuore e capace di essere menato pel naso da chiunque primo gli si volesse imporre. La sua puttana (Jnon posso onorare d'altro nome Madama << Dubochen) lo comanda a bacchetta; è padrona di sgridarlo e rimpro- verarlo in faccia ad altri; lo tiene come un<5 schiavo. Essa è ora malata: Michele né mercoledì, né oggi è potuto venire al convegno