Rassegna storica del Risorgimento
1849-1852 ; DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; EMIGRAZIONE POLITICA ;
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1927
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Eugenio Casanova
non ci hanno atteso. Il promesso non si è adempiuto. Ei disse : Non facciamo, non vogliamo far niente ! Non è più venuto alle riunioni. Ecco lo stato delle cose.
4 Per mandarvi queste lettere, che ti accludo, ho dovuto io ieri cercare Abramo, portarlo di sera da Giacinto, che doveva uscire, fare
< stabilire il puntamento e scriverle e copiarle io cosi in piedi tra noi tre soli. Ti basta? Tutto ciò per tenerti a giorno del vero stato delle j cose, per niente altro fine e perchè tu conosca come io non a caso ho scritto che voi altri procuraste di spingere fortemente.
Milo intanto natta, vuole scrivere, stampare. Si duole che Landi non venga con noi. Ciò loro ha dato paura. Giacinto ha calmato con qualche promessa di far meglio Milo; mi disse di aver parlato a Tom- maso, che gli disse che or verrebbe; ma intanto io non vedo nulla,
< sinora. Basta di ciò!
Di Bertani io me ne sono contento. Io fui lungamente con lui in tutti i giorni della sua dimora qui. Tu ne contenterai awicinan- dolo in codesta. Ei ha le più buone intenzioni del mondo ed è nella nostra via. Parlalo agli amici nostri; e fate secondo qui abbiamo concertato.
Ti ho mandata la Revolution, che ti arriverà tutti i giorni. Me ne sono davuto incaricare io. Tu lo sai : io da me non posso spen- dere. Fo troppo a mantenermi qui al più strettamente che 'posso.
Le cose di qui vanno bene. Si temeva qualche cosa per dome- nica all'occasione del tiragio della Lotteria del Lingot d'oro. Quel tiragio è stato postergato per avvisi di questa mattina. Mi si assicura di essersi fatta ieri una dimostrazione al Presidente all'Avenue Ma- rigny colle grida viva il Suffrage universe/.
La destra dell'Assemblea, ossia i legittimisti delle varie nuances hanno fatto ieri mettere all'ordine del giorno per lunedì la discus- sione della legge municipale, quel capitolo che riguarda le elezioni, per aver campo di modificare così la legge del 31 maggio, e pro- curar cosi di aversi meno avversa una parte degli elettori esclusi e <f la parte moderata del paese e per aversi loro l'iniziativa, togliendola al Presidente. Vedremo ora l'attitudine degli uomini della sinistra: ma in ogni evento la Francia potrà conciliarsi mai con una mezza misura cogli uomini che fanno i nemici dichiarati della Republica? Se l'Eliseo è in vera rottura colla maggioranza, si soffrirà questo scacco? Si lascerà togliere una iniziativa che aveva voluto prendere per suo privato interesse ? Io- inclino a credere che no. Ed allora la guerra tra leggittimisti e bonapartisti dovrà farsi più accanita. L'am-