Rassegna storica del Risorgimento
1849-1852 ; DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; EMIGRAZIONE POLITICA ;
anno
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1927
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pagina
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252
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22 Btigcnìo Casanòva
non commuovono la maggioranza della Nazione che sa a che tener- sene e quando e come debba darle terminate per sempre. Addio di fretta. Abbraccia Bertoni
tuo fratello SAVERIO
Ma sopra tutti quegli armeggii, quelle divergenze, si sente aleggiare come l'inquietudine del domani, della quale, checché dicano, si risente il carteggio, che veniamo pubblicando. E ve n'ha ben donde.
La Francia, in cui gli esuli volevano ed avevano riposto ogni loro speranza di rivoluzione, e quindi, di rivincita,, veniva meno alla loro aspettativa. Essa era giunta sull'orlo dell'abisso; e, come abbiamo accennato, doveva fermarvisi in un modo o nell'altro per non precipitare.
La quiete ad ogni costo, che la Monarchia di luglio le aveva, per tanti anni, imposto, rinunziando all'estero, non meno che all'interno, ad ogni orgoglio e pretesa, ad ogni energia, acconciandosi supinamente alla superbia, all'insulto, alla prepotenza dei propri sudditi, aveva finito per stancare, anzi spossare, ed avvilire l'animo persino degli inerti.
Il malumore, che n'era derivato, aveva aperta larga la via ai partiti estremi, bramosi di novità, nelle quali i loro caporioni avessero travato soddisfazione alla loro ambizione, vanagloria e cupidigia. Questi vi si erano lanciati di corsa, abbattendo facilmente ogni ostacolo nelle giornate di febbraio 1848; e, favoriti da un tumultuario suffragio universale, avevano instaurata tale un'anarchia, che minacciava di sommergere ogni cosa, di distruggere persino anche la Società.
Di fronte all' incessante turbolenza di una democrazia indisciplinata, cospiratriee incontentabile, ingovernabile e incapace di assumersi il peso del governo, di una fazione che comprometteva il patrimonio più sacro, la ricchezza, l'avvenire stesso della Nazione, era risorto il bisogno dell'ordine e della pace; che aveva trovato il proprio esponente nel prin-.cipe Luigi Napoleone Bonaparte, cui aveva affidato il compito di dare assetto alla seconda Repubblica.
Animato, in principio, da quelle buone intenzioni, che gli facevano profferire il ben noto Conservons la République , egli si era accinto alla diffìcile impresa con idee, ispirate ài dettami della grande Rivoluzione. Ma, presto,, aveva dovuto riconoscere come non avrebbe riorH dotto in Francia né pace, né ordine senza porre un valido freno alle mene della parte sinistra, che miravano a scalzare le basi dello Stato e della Società; e, pertanto senza imbrigliare gli elettori e la stampa,