Rassegna storica del Risorgimento
1849-1852 ; DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; EMIGRAZIONE POLITICA ;
anno
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1927
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pagina
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255
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// Comitato centrale siciliano di Palermo (1849-1852) 255
trionfante in Europa, e i disegni liberticidi saran compiuti ovunque. Ma io noi credo: il popolo saprà reagire e rispondere a questo grande assassinio, che si commetteva il 2 dicembre contro di lui. Che il popolo reagirà; che il Bonaparte non potrà venire al termine del suo piano, per me non è dubbio, avuto riguardo ad un fatto, al quale tu potrai valutare. Esso Bonaparte ha menato i colpi su tutti i Iati: tra i monarchici di ogni colore, tra i repubblicani formalisti, tra i montagnardi, in tutte le fila sono stati gli arresti. Chi dunque sari con questo traditore, che vuol ripetere i fatti dì 50 anni fa? Potrò ingannarmi, ma le cose non potranno essere interamente contro la democrazia. Fra otto giorni vedremo!
<S Per noi, intanto, i tempi avvicinano. Male >.' foene che accadano è il momento di fissare la nostra linea di condotta. Io verrei, ma non posso. Riunitevi, stabilite e scrivimi. Quel dovere tocca a me di adempire.
Addio. Un amplesso di cuore a te e a tutti gli amici.
tuo FRANCESCO [CRISPI]
Parigi, 6 dicembre 1851. Caro fratello,
Perchè tu e la nostra famiglia di Sicilia non siate ingannati dalle false notizie che forse circoleranno intorno lo stato delle cose in Pa- rigi, mi affretto a prevenirti che il colpo di Stato del Presidente, il <f giorno 2, produsse più maraviglia ed agitazione che movimento; che, 4 il 3, vi fu un principio di barricata, ma la truppa se ne impadronì senza resistenza; che, il 4, parve più generale il movimento e si fe- cero varie barricate; ma il popolo non si mosse e perciò prima della sera erano prese o abbandonate, e il sangue che si sparse fu più di curiosi o gente che andava per gli affari suoi, che dei combattenti. Un migliaio di persone se pur vi erano, non poteva resistere ad 80.000 uomini di truppa ben risoluta. Così la giornata di ieri corse tranquilla ed oggi non si direbbe che nulla fosse accaduto, se non si vedessero nelle mura e nelle vetrate di alcune case i segni delle palle di fucile e cannoni tirate per lusso militare.
Ieri si supponevano movimenti nelle provincie; ma oggi, se ne parla meno. La votazione dee farsi il 21, né è probabile che prima accada alcuna cosa di nuovo. Almeno, tanto mi dicono gli uomini che credo bene informati e giudiziosi. Dei resto, in questo paese non si