Rassegna storica del Risorgimento

VIEUSSEUX GIOVAN PIETRO ; GIORDANI PIETRO
anno <1928>   pagina <292>
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Francesco. Qardiono
ftp jeengratulo CJÌKJ aiate uscito felicemente dalla molestia flc! grippe. Il buon Capei vostro ospite, m'imagino che ora sarà tor­nato a Firenze. Vi prego di salutarmelo eneamente.. ìQhe nuove mi ftale del povero Salvagapii? Se :?* tìÉÌ :è Airoldì, fatemi la Igrpia di. riverirmeli infinitamente. Se vedete il caro Lapo, ditegli che di cuor lo ringrazio dei saluti, a me carissimi, portatemi non ha molto da quel giovane parmigiano Or talli-Laurent. Quanto gli son grato della sua benevola ricordanza ! Salutatemi il buon Ma* nuzzi: da poi la vita del nostro Montani? Oh perche era stato in­timato al Tomaseo di partire?
M'avere fatto gran piacere dandomi nuove della principessa, e di Carlino Torrigiani, che non avevo. Grandissimo piacere mi fa­rete, se prestos come promettete, avrò consolazione di vostra hmgat-lettela.
Ma ricordatevi di non fare il soprascritto a me; perchè tutte le mie lettere sono aperte,, e 1P MiMÈMé 'M questa posta. Fate l'indirizzo (senz*altra, coperta) al Oav. Pezzana bibliotecario ducale.
Sono impaziente, di leggere quella storia. Ma chi ha corretti quei tre libri, che l'autore.; voleva assolutamente riveduti con molta cura da me?
Di cuor compatisco alla malinconia giustissima della vostra dei settembre.
Potete intendere che troppo bene imagino la vostra situazione. Non è piccola tra le mie cattive fortune il non aver potuto godere di quel prezioso manoscritto del povero Vassói porffato costa dal Conte Alberti. E dov'è andato a finire? Almeno è ancora in Italia?
Mio caro Vieusseuxf- vi amo e vi abbraccio con tutto il cuore non vi scordate di me. Addio addio.
52.
10 dicembre (1883).
Caro Vieusseux. Alla vostra 19 novembre risposi il 27: oggi vi ingrazio di quella dei 30. E vi ripeto di non più fare il soprascritto a me; ma d'indirizzare (senz'altro coperta) al Cava liei* Pezzana bi­bliotecario. La biblioteca ha le opere del Micali e del RosellinL Non so se altri qui le abbia ; ma noi credo. Questo è paese di mise­ria e di tristezza, non più di studi né di libri. Cercherò se la oitolio-