Rassegna storica del Risorgimento
VIEUSSEUX GIOVAN PIETRO ; GIORDANI PIETRO
anno
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1928
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294
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294
Francesco GuanHone
scrìvesse senza grande necessità* Però non dovete meravigliarvi se da gran tempo non vi ho scrifcfeO; Spero elio non v'importimi questa ietterà; poiché Io svizzero* gentile ini eccita a seiiv-crvi. Riesci va però meglio se l'opera glie avete lata a lui l'avesse consegnata al pittore : così a quest'ora l'atóftity. e netta : laddove il signore svizzero mi avvisò ieri, che métta notti Jtyés. poiché fu macchiala oglio nella locanda costì ; e tardi l'avrò perchè non portolla seco. IO veramente sono in grande impazienza di leggerla : qui non re n'è Copia,, e chi sa quando verrà : benché io vada predicando a quanti ne incontro di farla venire. Ho avuto per parte del Signor Marchese un4ambasciata da farsi per terza mano. Alla sua lettera che mi mandaste voi mi parve che io non dovessi rispondere (ed egli stesso prevedeva che non avrei risposto perchè a tanti scherni e derisioni non avrei saputo come rispondere.
Leggerò la storia, quando iddio permetterà, che mi venga alle mani : ma quanto al correggerla per una ristampa io prego voi e lui a fare una considerazione : e direte se è ragionevole. Sulla sto-Tia ancora manoscritta si potevano fare tutti i mutamenti con sicura coscienza ; perchè sapevamo la mente dell'autore ; e il publico la riceveva, tal quale se gli dava, come se tale gli venisse dalle mani dell'autore. Ma una stampa l'ha posta innanzi agli occhi e nelle menti del pubblico. Se una ristampa apparirà mutata, non darà dire il publico, chi fece queste mutazioni? Come farlo credere? con quali pruove? E il publico ripiglierebbe, perchè non eseguiste il voler dell'autore nella prima stampa? Vedete (o a me pare) che è un bell'imbarazzo. Bisogna che proponghiate al Signor Marchese rideste considerazioni. Io poi tanto più mi sento imbarazzato, perr che non ancora ho potuto vedere che cosa sia detto al publico nella prefazione.
Vi prego di riverirmi caramente il caro Imbruschini ; che molto ringrazio del suo eccellente discorso. Oh quanti giusti de-siderii hanno i buoni: e quanto affligge il vederli andar vani! Salutatemi il buon Tesi, e se altri si ricorda pili di me.
i ha fortemente afflitto la morte (a me impensatissima) della Signora Carolina, donna tanto superiore al comune. Ohe fa la Signora Sofia? E voi che fate, caro Vieusseux? Dal gentile .svizzero ho saputo che avete di belle riunioni : e non altro; Se vi piace, datemi di vostre nuove. Non vi sarà difficile imaginare come io viva: di che sono certamente malinconico, ma niente avvilito. Dov'è ora Tommaseo? Vedeste il suo articolo contro Cicognara? Che ve ne