Rassegna storica del Risorgimento
VIEUSSEUX GIOVAN PIETRO ; GIORDANI PIETRO
anno
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1928
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pagina
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304
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304
Franoosco GjuatiiMone
pur troppa mi credereste* !Non ora gran cosa la Toscana; ma a paragone ili Questi povero paese è molto.
Da gran tempo non iscrivo più a Gabella : dappoiché egli mi scrisse (ciò che nell'Agosto del 40 mi ripetè a bocca? ifi Spòva, ed' ifr stroppo vero ; ch'egli non è più quello di 10 wntii fet; che io adoravo. Io non lio altra regola o misura di amare gli uomini, se non in quanto essi possano o vogliano fare del bene (dico agli uomitìs non a me; che non ne voglio di nessuna sorte da nessuno:) on maravigliate Be non vi risponde, è credo non vi risponderà mai. H Piacentino è sempre in cattivissima salute ; e non può far altro che tradurre dal francese qualche pessimo romanzo, per averne qualche svanzica: Non so di che vi abbia scritto premurosamente quand'anche avesse il corpo sano, sarebbe un grande imbroglio nella sua testa: ma credo ch'egli non amerà il male conosciuto sta a vedere che cosa gli si rappresenti come bene. L'ottimo Pez-zana, attempato, malaticcio, -perdette poco fa la moglie, questi farà quanto potrà. Molto mi consola la notizia del re giuseppe per quell'angelo di sua moglie. Badate che i gesuiti con quella loro insistenza ostinatissima impudentissima rovesceranno li molti ostacoli toscani, oh merdosissima inondazione pestifera! Ma quelli sanno vedere e voi no. Addio addio.
71.
Lunedi, 24 Maggio (1841).
Già risposi al Signor Pini che non si prendesse nessun disturbo dell'accaduto ; e che io non avrei accettato da chi si sia nessun rimborso. Pur dovetti avvisarlo dell'occorso, affinchè la cosa non seguitasse lungamente; perchè molto del mio non molto denaro (come tutto il mio tempo) m'è divorato dalla posta; che è gran fontana d'incomodi; grazie alla bontà de' governi, e alla discrezione degli uomini. State sano; e comandatemi se fossi mai buono a qualche cosa; e salutatemi Tesi e Nicolini. Addio.
H
Domenica, 15 agosto (1841).
MD gran ragione avete pensato, mio caro Vieusseux, che doveva essermi di molta consolazione il sapere che finalmente vi fosse