Rassegna storica del Risorgimento

1830 ; FRANCIA ; STATO PONTIFICIO
anno <1928>   pagina <360>
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però (Iute tu ptoposiin verso li* coni uni, non olio assolutamente suf­ficienti, perchè i sussidj elle abbisognano ricavarsi dalle borse de' possidenti, la maggior parte de; quali sono piccoli, twtfti l medesi­mi in tal guisa vanno ad esso gravati di un peso insopportabile.
Di questo solo incìdente della iizarestiu potrebbero profittare gl'inimici del governo per l'effettuazione de' loro scolerà ti disegni, ed a non ottener altro, conseguirebbero senza meno il fine di far nascere tumulti popolari e sussurri iu qualche luogo o I'rovincia-
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Dopoché il trono li Luigi Filippo si era consolidato, massima­mente dopoché il Re-borghese fu riconosciuto dalle Potenze, poco a poi-ii lo spirito pubblico calmatasi anche in Roma. Ben sapendo che il fuoco d'una insurrezione era mantenuto sempre acceso dal partito rivoluzionario francese, purè si poteva vivere in una quasi sicura persuasione che non vi era niente da temere durante la vita del regnante Pontefice Pio Vili. L'Ambasciatore Austriaco, conte di lifitzow, col caratterizzare il di Ini governo in un Dispaccio dei 28 Nov. ISSO (5Tr. .170 A) al Principe di Mettermeli, ci fornisce an­che i motivi di quél sovraccennato sentimento di sicurezza almeno momentaneamente certa i Il govèrno del Papa Pio Vilijs cosS lice - un governo di benevolenza ; nessuno diviene, impunemente vio­lato nell'esercizio de' suoi diritti; e lo spirito della inquisizione mo­rale e religiosa, contro la quale l'Italia s'oppone sì facilmente, e che Leone XIT fece pesare sui Romani con una imprudenza incom­prensibile, quello spirito fu completamente messo in bando. Ep-poi ben sapevasi del resto che il Papa stava nei rapporti più cor­diali colla Corte di Vienna., e che nel caso di bisogno nou invano avrebbe implorato l'aiuto delle anni gloriose del Figlio diletto della Chiesa. Caso mai il governo Pontificio facesse delle impruden­ze, c'erano, quanto a Roma, da temersi soltanto piccoli scandali, da sopprimere con facilità-, se la guardia civica facesse il suo do­vere. Non. cirera da fidarsi dellr truppe di linea, nemmeno dei Ca­rabinieri, se si trattava di sopprimere movimenti politici .w II punto vulnerabile erano le. Legazioni : là era davvero lo spirito cat­tivo ; J.A. regnava l'opposizione, anzi l'avversione contro il governo, perchè la c'era la miseria, e la maggioranza della gioventù si tro­vava senza la speranza d'un avvenire; là avrebbero avute ì Car­dinali Legati un incarico ben difficile, se qualche cosa fosse avve­nuto, anche se fossero stati forniti di maggiore autorità, e avessero