Rassegna storica del Risorgimento
"LIBERA (LA) PAROLA"; GIORNALISMO
anno
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1928
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pagina
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362
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Lai Libera Parola
Sua diffusione e sua influenza
E' noto che nell'anno 1856, anno di grande attività nel campo rivoluzionario, vedeva la luce la Libera Parola, pubblicazione clandestina, destinata specialmente alle province* siciliane e napoletane, ove per mezzo di alcuni capitani di mare veniva introdotta, ma eli e fu anche molto divulgata nell'alta Italia, per opera di uomini notevoli nel partito d'azione.
La Libera Parola era un giornaletto in ottavo, il quale, pur portando nei primi tre numeri la simulata data di Malta, mentre i successivi arditamente svelavano quella d'Italia, si stampava a Genova, nelle officine Orlando (1). Nata per opera di Rosolino Pilo e di Pisacane, con la collaborazione di Savi, Mordini, Falcone. Quadrio, Campanella, Oadoliui, Bargoni, Regnoli e di qualche altro, fu dapprima estranea a Mazzini, che avrebbe preferito l'Italia e Pòpolo, come egli chiaramente scriveva in una lettera a Mordini dellJ8 settembre 1856, in cui, deprecando il gran vizio di chiedere danaro per troppe cose, come completare l'armamento, sottoscrizione, stampa clandestina, impresa siciliana, viaggiatori, stamperia, che avevano in testa di stabilire, non concentriamo abbastanza , concludeva. Io, per completare qui, non ho chiesto un soldo ad essi, appunto per lasciarvi liberi di parlare per la Sicilia. Così per la Libera Parola. Sarà utile, non nego, ma sé aveste invece scritto per l'Italia e Popolo e comprato a pochi centesimi copie dì quel giornale in carta sottile da mandarsi, non era meglio?
Nel gennaio 1857, Mazzini, scrivendo a Mordini, diceva che bi-
(1) L'Italico - Luigi Orlando e I suoi Fratelli, per la Patria e per l'indù-stria Italiana, Bolina, Forzali!, 1898.