Rassegna storica del Risorgimento

CARTA GIOVANNI BATTISTA
anno <1928>   pagina <386>
immagine non disponibile

380 tfìwmutì Cancro--.>
La PoMa però <m sfetor. edotta che in quella ansa il dottor liobecchi di Stradelln leggeva lì Tribuno, Il National ed altri giornali, ma su questo punto la Moreschi fu negativa. La stessa Polizìa dubitava, come si "e detto, elu* 3 'Gìi fosse una spia, ina lo Zaiottì rif eriva, per la verità, e Uè* presso l'inquisito Franeeétìitì Simonetta era stato rinvenuto un elenco di nomi di spie, tra i qua/li quello del Carta non figurava.
Paride Zaiottì per le risultanze ilei le delazioni fatte da alcuno degli inquisiferaialle reticenze negative del Carta, fi 0 agosto 1S34 si diceva di opinione che egli fosse legalmente indiziato eli delibo di alto tradimento, ma che prima di procedere contro di lui si dovessero rassegnare gli atti allo stato in cui èrano all'Imperatore per ulteriori determinazioni.
Il Carta fu chiuso nelle carceri di R Margherita dove occupava la cella n. 33. Vicino a lui, al n. 32, era il dott. Carlo Lambert. H Carila ;eh e sapeva essere stato da lui accusato nelle proprie de­posizioni, battendo, appena potè, sulla porta di divisione, esclamò concitato : Dottore scellerato, ti conosco . H Lamberti, che aveva riconosciuto la voce del Carta tacque, e il Carta: JSTOU rispondi, ti ravviso maggiormente . L'episodio fu subito uoto e aggravò i so­spetti sul Carta.
Cesare Oantù, in nota alla Bua opera : DeWindipendenza ita. liana là dove parla dei processi lombardi scrive : v Come in tutti i processi vi fu involto Giov. Battista Carta, traduttore è compi­latore, il quale avendo dal carcere dtto ingiurie a Carlo Lam­berti, pure detenuto, questi m.Ovtò querèla! e l'Imperatore stesso ne mosse rimprovero alla Polizia (37..
Agostino Caggioli, uno dei condetenuti del 1833, nelle Bue pa­gine: Un anno di prigione in Milano - Reminiseei0c poliMche se. (/rete, dedica tutto il capitoletto 36 a Giovambattista Carta di cui esalta il patriottismo, la fermezza, il carattere, e narra : Carta si difendeva con sapienza, virtù e perizia... Fu la prima volta as­sunto in esame che era di notte. L'inquisitore nel passare le carte perquisitegli, non badando, lasciò cadere un biglietto che scivolò sotto il tavolo. Non dandosene il Zaioiti per avvertito, uno degli assessori pieno di ansia : Guardi, guardi ; badi, badi, signor con-
(37) Dell'episodio; éi cenno, ài iCSàggioU ftaì appresso iiiteclntfo1 e il Gnntù <op, eftj, voi. TK ,pa, ;M-