Rassegna storica del Risorgimento

CARTA GIOVANNI BATTISTA
anno <1928>   pagina <396>
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A nifestà. M(m * dirsi la del 0-ovemo..; Il tipografo Amedeo venne pure arrestatoi: alcuni dI niiio Comitato erano intanto tug-giti ed io qui rimasi sempre impavido a fronte del patibolo, che a il povero Assi avrebbe potato, pel modo orribile con cui era trat- tato, farsi debole e nominarmi ; più era- padre di pat!écéì)if pék =* lare. Ma egli seppe imitare lo Seiesa e si mostrò egualmente forte, sublime icòme "pure S, mio buon Amedeo, d'altronde io non volli giammai allontanarmi da Milano:;- 'olla mia fuga si sarebbero operati molti arresti ; inoltre qui aveva una lotta tutta di onore, una lotta scoperta còl mio nemico ; mi sentiva grande ; anche in prigione lo ero ugualmente : perchè quivi lottava coi miei sgherri e sapeva infondere coraggio a tutti: i miei compagni di catena. Ti abbraccio, Aglio amatissimo Tuo G. B. CAPTA jàV
L'Assi, che era l'esecutore più cieco degli ordini del Carta e he ne aveva eseguiti i piani in piò occasioni, fa arrestato e pro­cessato (65). Scontati 8 mesi di carcere e liberato, tornò a rinfo­colare dimostrazioni popolari per le anali sembrava, essere fatto. Ma ormai le cose dovevano giungete a tal punto di compromte, sione che in seguito a delazioni di uni- dei peggiori, un tale Cor­bellini, che fu polì "violentemente soppresso, come lo era stato poco avanti il Vandoni, pure imputato di spionaggio, cominciarono gli arresti. Chi potè fuggi, il Carta invece favoriva lo scampo agli altri ed egli restava, fermo al suo posto (66).
Il Mazzini che già aveva giudicato il Carta un eccellente re-pobhlicano , paventando ora la sua azione, eccessivamente demago­gica, s'affrettava a scrivere da Londra il 14 agosto 1852 a Gio­vanni Acerbi, informandolo d'aver parlato al Brizzi, per sottrar­re gli elementi popolari alle imprudenze del Carta (67). Questi in­fatti veniva arrestato nell'autunno e deferito per delitto di alto
(OS) finii'Assi cfr. M. Ros e : Rìswgimentó Italiano (Dizionario).
(66) Fra coloro die non riuscirono a multerei in salvo fu Giovanni Pe-55otl,l, che avvilito si uccise in carcere. Sulla fini di lui G, B. aorta scrisse una lettera interessante a Felice Venosta. Essa è pubblicata anche da G. DB CASTRO (ld, ld.) pp. 2H5-80. Al Pezzotti accenna anche il Barblera II Salotto della Contessa, Maffe! ed il Montanelli Memorie sull'Itaca ecc. Torino 1853 W* 2 pag. 212.
(071 Ofir. Gk MAZZINI- Epistolario (city voi 25,- Imola 1827. Per Eu­genio BrlzzJ cfr. Memorie autobìopraflclw, Assisi 1898.