Rassegna storica del Risorgimento
CARTA GIOVANNI BATTISTA
anno
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1928
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pagina
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399
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Vn p'opìtymimtyM IMÙWÒI 399
TI forte patriota', affrontò impassibiU* il suo destino ; senoncM, aexfive RAi-na-ród, k odiatore dei tiranni, ma generoso pei'donatore cogli sgomenti di tirannia egli tanto si mostrata rassegnato e faceto tasi i ceppi, che ne eveniva pericoloso il contatto pei direttòri e pei secondini delle prigioni, i quali tutti subendo. 1[ suoi influssi scherzosamente sovvertitori, si sentivano scossi nel rigido adempimento del loro ufficio . Alle parole deli/Arnaud si possono aggiungere le seguenti, dell'Ottolini; w Ò'on esemplare forte e serenità d'animo, sosteneva e consolava i suoi compagni di sventura infiacchiti dalla lunga prigionia (75).
Sfel gennaiò dei 1857 il Carta fu amnistiato con altri e rivide Milano, amareggiato di constatare che durante la sua assenza gli fossero state asportate e distrutte le proprie carte (76), ma, sebbene Vecchio, colPaniino giovane e pronto a compromettersi ancora per la Patria. Egli era per ciò precettato e sorvegliato come soggetto pericoloso e compromettente . Intanto egli che non sa rinunziare ai conforti del lavoro intellettuale, riprende gli studi violentemente interrotti e pubblica la seconda edizione della traduzione della Vita di li Vincenzo da Paoli (77).
IL Canta, che mostrò di nutrire avversione particolare verso il Bossi, del quale disse sempre male, aveva pubbtfcaìtO nna Scorsa di un lombardo nagìfài Areìitòoi di Venezia (78) trovando modo di accusare il Bossi, già ispettore degli Archivi di quella città, di essersi impossessato di libri e di codici. Il Carta prese le difese del Bossi, pubblicando una lettera edita dal Talentiti! di Milano (79);
(75) G. ABBATTO li* un artìcolo pubblicato ixi morte del Carta nel Giornate ili Modena 1871 - n. 228, e riprodotto poi dal Valdrighi (op. cit.).
(76) Si rileva da una lettera del Carta in data 12 aprile 1861 ad un anricov che divulgatasi la notìzia della sua morte, mentre soggiornava in Oltnmtz, tutte le sue opere, e quindi le sue carte, erano state distrutte dal cosi detti amici .
(77i Cfr. pag. 890.
(78) Milano, Civelli, 1856. Cfr. anche id. ld. Oronistmia miundfpe-nmim Ita liana, voi. 1 pag. 501, voi. 2 pag. 512.
(70) Lu lettera è rara ; ve ne ba pero una copia nella Raccolta BertareUX nel Museo del Risorgimento di Milano e per cortese comunicatone del chiaro amico e direttore di questo, prof. Antonio Monti, posso informare che nella lettera 11 Carta confuta il Canta, che solennemente e enza freno alcuno avere proclamato lado il Rossi, dicendo:
1) che il Rossi fu beasi in Venezia quale delegato alla disamina degli Archivi e degli oggetti d'arte, ma non solo e indipendente, che dichiarò sem-