Rassegna storica del Risorgimento
PROCESSI ; CARBONERIA ; MARCHE
anno
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1929
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pagina
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8
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ucue on*e .<3d.nsepps teeìli (jg) Forlivese e coinvolte daJPAusia.'ìa ne?. Processi,, risponde agli inquirenti intorno ai rco-spìraióri rielle Marche (dei quali la polizia austriaca si proponeva di fare esaltta relazione 'a nitorià pontificie); jNeUfòranza di tal proposito credeva P Orse-Ili cbe le sue rivelazioni fossero, di nessun valore per gli Austriaci; ed innocue pertanto ai rivelaci cosi nel suo constiti!to si esprime : - Ho che- vi erano a Pesaro èei Garoonw ma non so se ' esislhesse una vendita formale, Mo già
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dettò che-4 conoscevo certo Giorgi. So sentito nominare eett Perfetta rome antico Massone, ina non so poi se fosse Carbonaro
iotfeie determinate sui Carbonari delle Marche non dà H Casali, il tipografo forlivese, che solo con liluttanza. >e senza dichiarazione di grave entità si lasciò andare a qualelieconfessione-Conferma però quanto altri avevano affermato, e da altre, circostanze risata va : che cioè la Carboneria doveva essere portata nelle Roinagne da Ancona, il centro della Carboneria Marchigiana.
Anche pel 1820 e pel ISSI, anni di veri e propri tentatiti rivoluzionari contro il governo pontificio nel maceratese e nell'ascolano, deve confermarsi la partecipazione diretta 0 indiretta dei cospiratori dell'alta Marca. Èssa chiaramente si ha nella disposizione del Baslecchi, il principale responsabile del tentativo, maceratese del 1820 (U),
Inoltre parte non secondaria vi sostenne Luigi Spadini (15)
Vichi-: :e per ciò còme insegnante di francese, è forse con accento- -forestiero;, Quale amico dei su accennati carbonari, potrebbe corrispondere al forestière, ricordato dal Confortunati.
JpfÈlr? ili1 iCónté Giuseppe Orselli e il Eliografo Scipione Casali di Potila già emigrati in. toscana fui'on., iia quel governo, dietro richiesta dell'Austri. I eonsegnati al govèrno atttria!e.o.y Condannati a vita, furono poi -espulsi dagli stati animaci ed emigrarono nelle Isole Jonie, spesso rifugiò di questi infelici. I/Orselli mori in Cesena il 7'Ottobre 3843.
Per 1 eonstìifiutì dèi romagnoli da noi citati riferibili alle Marche,. , ìfcJ rantolìi - / ffwrbomri nullo Stato Pontificio, (Bibl. Stor. Eis- It- J. più oltre.
TI Conte Giacomo Laderchl di Faenza, nato dalla pesarese Isabella Ga-vardtoi, in gioventù vice-prefetto napoleonico a Camerino ed in Ascoli, arrestato dal Governo pontificio e consegnata All'Austria, non fu dono i processi (e in grazia forse delle sue delazioni) proposto per alcuno: ipena. Restituito al Papa e confinato n Cnrrara, fu poi, per le sue stesse confessioni, invano ritrattate, condannato a "morte dal Rivarola nel 1825. Ebbe commutata la pena In 25 anni di detenzione, e In scontò con larghezze strane, e troppo facilmente Spiegabili.
tM) Sulla deposizione di Baslecchi V. Spadoni: Trama <. pagBp.
(15)' = Il padre dello Spadini era capomastro muratore, liberale ebbe a soffrire dagli insorgenti nel 1799: mori a Pesaro dopo il 1830.