Rassegna storica del Risorgimento
PROCESSI ; CARBONERIA ; MARCHE
anno
<
1929
>
pagina
<
16
>
"*6 SÈcrtwg ìBkfflvM
prigione a SaTona1, insta araivl .nelle; iffe aggregato adriita-lico regno i! governo eli un FretVfcto dHto del Metauitytl{Xét in Ancona, con due lee-prpètti residenti a Pesaro ed a tJrbinoi ie con iii'trodnzione della legislazione francese, principalmente:':d <iuel codice napoleonico, che tanto pur Strasse della, aulica romana sapienza (29)>.
Questo, governo, quantunque piò di nome che di fatto fosse italico, né gli mancasse il difètto di un 'accentramento perniciosissimo,, "'tnttavhv, [ 1 stabilità- e la pubblicità delle leggi, per la vigile amministrazione, per lo sviluppo dato alle opere pubbliche. per il senso ritrovo di libertà che dovunque alitava, per lèi speranze he nel cuore degli italiani tutto il giorno alimentava (30), recò un reale benefizio alle provinole già pontificie non meno che alle altre.
Si è già detto dianzi come alla seconda restaurazione nel 1815. dopo i primi atti improntati a odio contro l'antico regime, e dovuti al Rivarola, il Consalivi con l'acuta mente tentasse di attirare verso Pontificato (coadiuvato in tale proposito da inons. Sala e monsignor Bernetti), se non le simpatie e la benevolenza dei sudditi, almeno l'attesa benevola, la rassegnata tacquiescenza, ben profetando che dopo II* fatto esperimento di libertà, mal si sarebbero essi acconciati a un pretto ritorno all'antico. E si è pure già osservato come l'illuminata opera sua (tradottasi ufficialmente negli editti del 5 luglio 1815 e 6 luglio 1816), venisse mal secondata o affatto contrastata da opposti criteri, .da opposte tendenze prevalenti nella. Coite Romana,, per opera di uomini, animati da idee affatto; opposte. "
jyiorc'nè poi nel 1823, per la morte di Pio VII, succedette 'il Della (-tenga, cuore più arido, frammischiando insieme difetti' danni di antichi e di recenti regimi - è facile arguire quale tese
(20j Sintetico ma esulto e verltiei'o il giudizio sulla dominazione fran. -tìese dato dal Laforinà - morda d'Ikma, già. .eitrà*fv* I 48. - Egli enumerai ca- me suoi meriti PufflfornUtfoWJÌle iw/i> l'uguaglianza civile, gli Uffici pubblici aperti a t-uttL 'fo feudalità abbattuta, gli .ordini giudiziari migliorati, l'nu* girla e il oommerola nmmUL le opere pubbliqhe promosse, le scuole e i WeP favoriti, mmUre >rtaon<w coma MfbWi jr !ÌaW ìmnmitose per- continua ywrm,~-ìa stà/atpa incatenata, la soldatesca insolente, la polteia molesta, i' nostro natio idioma Mft a viUfr. gorgoglio nazionale offeso.
(80> v. sulla coscrizione di quell'epoca il recente scritto del Renzetii in EfóMMfigB* n. 2 dcll'aprtiio'1928, V. pure GHBRABDI Qulda di Uro.