Rassegna storica del Risorgimento
ANCONA ; 1832 ; FRANCIA
anno
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1929
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56
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Giuseppe Leti
fwforeeeeoze napoleonici dopo le la lungo tempo patite oJFuse* morali ed economi e Ite,
La fine di codesto re, (die muore a> VornaiIics (Ifi seti. 182i)-idropìco e coperto di piagli* purulente, prevedendo che il successore finirà- di compromettete peggio <he mai corona e paese, dà la sensazione plastica del tempo e dell'ambiente.
Carlo X, infatti, spilito angnsto, di limitata cultura, negatiy-all'arte militare schiavo dei sensi e dominato da tutte le umane-debolezze, un solo auto di forza compi per salvare il reame ma fu la. forza della paura; le famose ordinanze (25 luglio 1830) cioè un co7jpo di stato, pel quale il re scioglieva la nuova camera eletta, sulle orme di quella ch'aveva innanzi licenziata; modificava la. test gè elettorale, e sopprimeva la libertà della stanwpa.
Troppo il duùa di Orleans, figlio del famosissimo Luigi Filippo Giusep'pe Ego-lite , aveva atteso, sofferto, sperato e intrigato,, per non profittare d'una situazione si logora. Se non che codesto tenace pretendente non era uso a impiegare la propria enee--già meglio che non impiegassero i predecessori la loro inerzia......
Era stato tenuto a battesimo da Luigi XVI e da Maria Antonietta. Suo padre non esitò a votare la morte del re padrino, e-il duca, istigatovi da Dumounez, non esitava di tentar di-marciare, col nemico, su Parigi, Il duca ' Egalitè pagò del capo perse e pel figlio pretendente, il quale non trovò di meglio che andare-fi salvarsi fra gli austriaci.
Il duca ài Orleans s'era accostato, successivamente, a Luigi XV71I e a Carlo X, è chiaro con quali intenzioni. L'uno non abboccò, e lo tenne lungamente all'estero, in quarantena; quando, più tardi, lo favorì e l'onorò, lo fece per comprometterlo, e lo paralizzò-sorvegliandolo. L'altroi8- che fu detto il re degli emigrati e della contro-rivoluzione gli diede credito, gli restituì il titolo di altezza reato, gli attribuì benefici economici, inconsciamente riscaldando il serpe che dovrà di lì a poco addentarlo.
Il duca, nello stesso tempo in cui, ripetutamente, esplodeva in affermazioni lealisticlic e in manifestazioni legìtimiste, andava, alla chetichella organizzando il partito liberale, guadagnandovi belle, coscienze anelanti, ma specialmente ingombrandolo di quanti malcontenti masticavano amaro per disillusioni patite, per vendette mancate, per jnafferrati compensi.
Il movimento del gft higUo J880 contro le ordinante ài Carlo X non divenne rivoluzione che la sera del 28, quando operai