Rassegna storica del Risorgimento

ANCONA ; 1832 ; FRANCIA
anno <1929>   pagina <57>
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La monarchia di luglio 57
*tu4tmti invasero l'Hotel di' Ville, le Tmkmm, gli Invalidi. la Scuola militare; quando sulle torri di Nutre Dame e altrove fu in- sato il tricolore; quando i fucili sparavano da dietro lo barricate battute dal catmom della guardia nazionale. A lare scudo del suo petto, a Saint Clovd, al vecchio re trepido e inebetito, corse il gè-' neralc Marmont governatore di Parigi, non. vi accorse sua altezza il duca di Orleans! H quale non vide neppure i conflitti tra popolo e truppa; e si tenue celato in trepida attesa lino al 30. prima a Ntuilly, poscia a Raincy. A Parigi dirigevano frattanto la insur­rezione, per lui, La Faucttc e Laffitte.
La Fayettc era iu piena buona fede. Egli credeva nella istitu­itone monarchica; aveva sempre cercato piegarla alle conquiste democratiche, senza riuscirvi; e?era questo nuovo aspirante, co1-spiratore magnifico, che aveva già sostenuto la causa nazionale r senza alcun riguardo alla propria origine e alla propria posizione: perchè diffidarne? perchè non aiutarlo a montare i gradini del tro­no di Francia? Oh, sì, che con lui, finalmente, i principi dell' J8 attenuati dall'esperienza e santificati dal sacrificio ben a-
vrebbero potuto sfolgorare da un capo coronato! Era, in fondo, il sin sogno
JDifatti, degli amici e sostenitori più cospicui del nuovo re. La Fayettc indubbiamente il più autorevole fu il solo che-nulla chiese e nulla volle; e* quando s'accorse che Luigi. Filippo' valeva Luigi XVTJJ e Carlo X, passò senza tentennamenti e restò-tenacemente all'opposizione, dove combattette superbe battaglie.
Ma di ben altra tempra era il Laffitte. Figlio di operai, an­dato a Parigi ragazzo a cercarvi fortuna, vi era diventato ricco, era stato eletto deputato, aveva fatto il rivoluzionano col propo­sito di realizzare sul trono l'unione della monarchia e della libertà. Quando il momento venne, agì contro il re, aiutandolo a discen­derne, vi spinse VOrleans; ma, come questi diveniva re dei fran­cesi , Lafjitte acciuffava la presidenza della camera, per andare-poi mvmMro e in fine presidente del consiglio.
Se non che, codesto sì fervente apostolo finché fu al pote­re della monarchia di luglio, come fu costretto a consegnali Vufficio a Casimir Parler p3 maraìo 3881), si dichiarò per l'opposi­zione dinastica; pronunciò molto più tardi un mordente discorso-alla camera quale decorno <?/tó; 1 finì pei* domandare pubblica­mente perdono a Dio e agH uomini M avere con tri Imito nel 1830 alla elevazione del duca di Orleans sul trono!..