Rassegna storica del Risorgimento

1849-1853 ;"ASSOCIAZIONE NAZIONALE ITALIANA"; MAZZINI GIUSEPPE
anno <1929>   pagina <88>
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poni monto il lavoro delle congiure, discepolo fedele , deciso Ivi .Mazzini e dei suoi ideali. Moriva intanto Gregorio XV L e soprav­veniva il nuovo Pontefice T?ò IX a suscitare con le sue riforme nm-ministrative tante paranze tra i liberali,, 'quando egli, con graincifc-sor presa, si vide nominato, aggiunto alla Procura del IPoyeri, con decreto dei 1 gennaio '47. Sebbene la uomina puramente onoraria non portasse con g alcuna retribuzione, pure egli accettò, e per eerto, a determinare qiuestoi suo atto, dovette influire la speranza-di potere jn tal modo .giovare sempi'e-roeglio i compagni di fede. Dietro raccomandazioni( della Società della Giovine Italia, egli fr assunto dal libéralissimo Principe di Canino, Don ?arlo Ronapar 1te,; QSiftiQitòivvoeato peirì oiaffari politici, ed in vero, il Petroni seppe degnamente rispondere alla sua fiducia. Durante il 184X ebbe modo di difendere diverse cause politiche' affidategli da Mon­signor (ruoli allora Procuratore Generale dei poveri, già indie, di­fese politiche che:méBtss: anioni private sebbene non preudesse inu­lte tlla guerra del '4S, egli fu sempre in Roma tra i più risoluti promotori di novità politiche. Mi tanto era stimato., che proclama­to il Governo Repubblicano, del quale era un ardente fautore, IH immediatamente richiesto da Giovata Làzzari ni j- Ministro di Gra­zia e Giustizia, di essergli sostituto..: IL 7 Aprile accettò la carica che seppe poi ricoprire con specchiata onestà ed incomparabile-fermezza. Fu lo stesso Petroni che il giorno 30 aprile, dopo il pri­mo incontro tra i Francesi e i repubblicani, fece iuimlzare lo-Stemma della Repubblica a Montecitorio. Caduta' questa, i più compromessi esularono, non cosi egli che rimase in Roma speran­do di poter meglio servire il suo partito. Sotto il Governo resta) rato continua di fatto nella sua qualifica di Aggiunto alla Procu­ra dei Poveri, tino all'epoca del 30 aprile '50 in cui fu destitui­to dal Consiglio di Censura. Per invito di Cesare Mazzoni intanto, egli era. entrato a far parte del Comitato Centrale dell'Associazio­ne, ma venuto in sospetto; alfe Jtolizia, già il 20 agosto aveva rice­vuto l'ordine di partire da Roma nel termine di cinque giorni e di rimpatriare. Bgli anziché ubbidire, rivolse a Mons. Savelli e a Mons. Rallini varie istanze onde poter restare in Roma, nella qua­le città solamente, egli diceva, poteva ricavare con la sua profes­sione quel tonto che bastasse al sosten la mento Iella sua famiglia,, composta della moglie* Adelaide, dei piccoli figli Raffaele ed Er­minia e di un nipotino.
Ma tutto riuscì vano, elws .anzi il 3 Maggio '51 fu arrestato e-