Rassegna storica del Risorgimento
1849-1853 ;"ASSOCIAZIONE NAZIONALE ITALIANA"; MAZZINI GIUSEPPE
anno
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1929
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pagina
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91
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0. Mozziti I o rsul seguaci di ROÌW <w
quali promettendo appoggi di truppe straniere, mettevano la con-eìtazione negli animi.
L'alleanza' tra Mazzini e Kossuth, già iniziata per mezzo di Adriano Lemmi, stretta poi in Londra nel novembre '51, aiutava enormemente la diffusione della propaganda mazziniana, nello stesso tempo che aumentava negli animi l'odio contro l'oppressione dell'Austria. Non servivano certo incitamenti ai liberali italiani nella opposizione antiaus triaca, che anzi si esagerava pensando solo a questa, piuttosto che ad una resistenza a tutte le nazioni -straniere. Crescevano al contrario le simpatie verso la Francia che osteggiava il predominio austriaco, e dove una forte corrente formata da bonapartisti, legittimisti, moderati, repubblicani, era favorevole al programma politico desiderato dai liberali.
Ma grandi disillusioni verranno al partito repubblicano per .avere la propria sorte troppo legata a quella di Francia! Lo stesso Mazzini, sebbene dicesse che la crisi di Francia non gli ispirava troppa fiducia, pure era profondamente convinto che i rancori di -classe, la cupidità dei materiali interessi, la sfiducia della libertà, la prepotenza e le lusinghe del Bonaparte, avrebbero dato luogo ad un moto in Francia, dal quale sarebbe derivato bene all'Italia.
Luigi Napoleone, nel suo pensiero, era ormai condannato per .-sempre : nelle prossime elezioni, egli diceva agli amici, sarebbe andato al (potere, tra la generale meraviglia, Ledru-R{ollin, del quale allora nessuno faceva parola.
Tali speranze diffuse tra gli associati, facevano sì che si aspettasse da rutti il 2 dicembre, come l'epoca in cui certamente avrebbero avuto luogo in Italia delle novità, poiché in quel giorno doveva eleggersi il nuovo presidente dei francesi, Non solo in Roma ma in tutta Italia i liberali in quei giorni fremevano. Già molli emigrati, credendo essere giunto il momento tanto desiderato di poter far ritorno in patria, onde venire a combattere a viso aperto la battaglia dell'indipendenza, si preparavano con ardore e scrivevano lettere frementi d'impazienza, ebbre di speranze, alle loro famiglie e ai loro amici, quando -sul terminare del 1851, il 2 dicembre, Luigi Napoleone compiva il famoso colpo di stato. Con quanta trepidazione si aspettassero dagli associati in Roma notizie di quegli avvenimenti di Francia, risulta da alcuni proclami emanati in quei giorni dalla Direzione jÉgptaid? nello stesso modo che vi si scorgono le illusioni dei liberali italiani, nella speranza di una vittoriosa rivolta della democrazia francese. Mentre in essi il colpo