Rassegna storica del Risorgimento

1849-1853 ;"ASSOCIAZIONE NAZIONALE ITALIANA"; MAZZINI GIUSEPPE
anno <1929>   pagina <93>
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(f. Mazzini p i xuoì xegttavi di Homo 93
nianza audio a leu in lettesi*! dell'emigrato romano in Genova- Anni­bale Lucateli!, che sì conservano nell'Archivio di Stato di Roma tra gli allegati al processo Petroni. Il Lueatelli a assi stabiliva persino la data dell'arrivo in Roma dello zio (ìiuseppe e di tutta la stia famiglia cioè del .Mazzini e dei suoi amici, al giorno. 28 ottobre.
La Direzione Centrale, dal canto suo, lavorava a stabilire sem­pre più strette relazioni tra tutti i Comitati della penisola. luca-ricati di diffonderò i principi dell* Associ azione, e di tenere vinco­late le diverse affiliazioni esistenti in tutta Italia, erano pochissi­mi agenti segreti detti Commissari i quali andavano viaggian do spassandosi per commessi di fase di Commercio. Dal ìnomen,-to che Mazzini si era unito a Kossuth, la propaganda mazziniana aveva progredito.. Centro operosissimo di organizzazione era Ge­nova tanto da recar sorpreso agli stessi emigrati francesi che v* dimoravano; ma era deciso cligg in caso di rivoluzione, il punto entrale di operazione dovesse essere Uoina, nella (piale città il momento della rivolta era desideratissimo, come in tutto il rima­nente Stato Romano.
Nella Romagna, speeialmen ! e Bologna. .Ferrara e Sinignllia, si tenevano pronte per insorgere. La Toscana, principale oggetto di cara da parte della Direzione Centrale, si organizzava invece lentamente, e Firenze si manteneva sempre troppo ligia e dedita al Piemonte. I cospiratori dei Lombardo-Veneto erano quelli che si trovavano meglio organizzati degli altri; così pure i siciliani, le cui fila si estendevano a .Malta ed alla, ajìabria. Napoli rimaneva quasi totalmente, estranea, al Jientatìvo di rivoluzione che si ancia va organizzando: si era stabilito perciò, quando fosse avvenuta questa, fare invasione di masse romane e siciliane contemporanea­mente in vari punti dfejl napoletano, cosi da dare e quei paesi un impulso rivoluzionario. 13 tutte le speranze dei rivoltosi nuova--niente riposavano, anche quest'anno, sull'eventualità di una guar­nì o di una rivoluzione in Fran-Mazzini stranamente si illu­davi intorno alle condizioni della Francia, e dietro a lui i repun-I ili cani tutti speravano che Luigi Napoleone non sarebbe arrivato a farsi incoronare imperatore, poiché la nazione si sarebbe ribel­lata, e -dietro gli avvenimenti francesi, subilo in Italia sarebbe nata una sollevazione con la sua probabile iniziativa, a Roma. In questa, città oltre l'opera della Direzione, attivissima era quella dei Comitato di Guerra, che preparava alacremente piani d'insur­rezione e raccoglieva armi e iuuuizinnj