Rassegna storica del Risorgimento

1849-1853 ;"ASSOCIAZIONE NAZIONALE ITALIANA"; MAZZINI GIUSEPPE
anno <1929>   pagina <98>
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della ToscaiKiyPfèoe' arto pubblicai solenne di un ideazione -don Roma entrando con tutta l'Associazione nella gran vita nazio­nale, primo dei doveri ed unica salute dei popoli .
La Direzione Centrale Interna a sua volta, il 10 Agosto ?52 decretava, ohe l'unificazione dell'Associazione democratica di Eo­ma e dello Stato Romano con le Provincie Tescatìéipa definitiva­mente compiuta, che il Comitato Centrale della Toscana cessare, dalle sue attribuzioni, e prendeva il nome di Conimissariat o della Direzione Centrale pei le Pro vincile Toscane. Infine Maurizio Lamberti ovvero Adeodato Franceschi, quale Commissario per lk Toscana,-ebbe iucarico di trasmettere il decreto di unificazione, 4f un atto' cioè, che ai repubblicani sembrava di eccezionale impor­tanza come quello che conforta quanti amano e vogliono l'unità repubblicana ; sempre dilegua le illusioni dei federalisti, ferisce in mezzo al cuore i partigiani delle irrisorie monarchie costituzionalir etrcade come peso mortale sulle appuntellate tirannidi .. Capo del nuovo Commissariato fu Antonio Martin ati (È Cui nome è ben no­to alla storia politica d'Italia), coperto nell'Associazione* col no­me di Costante Fedele ; altri membri dello stesso Commissariato furono: Cironi, Satfda, Iterano, fStafietti. Roncalli, Spada, Fa-bretti ed altri. Tra il Maitinati ed il Petroni si stabilì una atti­vissima corrispondenza ove si trattava della organizzazione nazio­nale in Toscana, dello spirito pubblico di ciascuna provincia, del­le tendenze e forze materiali e morali degli elementi eterogenei; monarchici. Dal Commissariato si sarebbe voluto anche istituire in Firenze un Comitato di Emigrazione, ma ciò non fu più effet­tuato per consiglio del Petroni che trovava tale fatto antilogico La maggior parte degli emigrati, diceva egli, se cosi vogliami, chiamarli, dimoranti in Toscana, appartengono alle Provincie del­lo Stato Romano. 3?è potrebbesi a meno di escluderli, imperocché il dar nome di emigrati ai Romani die sono in Toscana, sarebbe una contraddizione manifesta,, col fatto dell'unificazione e impliche­rebbe un senso di federalismo non comportabile. Quanto agli emi­grati di altre parti d'Italia lo stesso assurdo non tarderebbe a ve­rificarsi, stante che abbiamo fiducia di veder compierai in breve la Unificazione dell 'associazione democratica di tutta Italia. Una rappresentanza o Comitato di emigrazione nella Toscana, l'Asso­ciazione 1 ungi dal riconoscerlo, dovrebbe combatterla l nostri princfpii, i nostri dogmi fondamentali lo esigono. Non si rechi ad esempio il Piemonte, perchè nessun Comitato;. Nessuna rappresen-
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