Rassegna storica del Risorgimento

1849-1853 ;"ASSOCIAZIONE NAZIONALE ITALIANA"; MAZZINI GIUSEPPE
anno <1929>   pagina <106>
immagine non disponibile

*<*> Sara (tuijlMmettl
tito repubblicano orano passati a quello monarchico. Questo par­tito era ritenuto dal Mazzini e ci* tutti i repnbblicani, sleale e fune­sto alla causa italiana, come quello che veniva a sostituire un in. teresse dinastico all'interesse nazionale, una seduzione parziale ad una soluzione nazionale. Altra grave accusa che si faceva ai fusio­nisti era quella di credere che essi non agissero per propria convin­zione, sebbene spinti dal danaro che spandevano gli agenti di par­te monarchica.
A Roma Podio tra i puri e i fusi fu più forte che altrove. Il Comitato Romano cercò di impadronirsi della stamperia che era nascosta in casa di Luigi Lepri, un appartamento del vasto palazzo Poli sulla piazza omonima. Fu a tale scopo inviata a Pie­tro Seghettelli. stampatore della società, una lettera con la quale lo si avvertiva che, la stamperia essendo di proprietà dell'Asscc. e non del Direttore, egli rimaneva sciolto da ogni impegno verso quest'ultimo. Proteste il Direttore essere sua proprietà personale la stamperia, perenè data in dono a lui solo da un amico:, ma per­mise clic v* stampassero ugualmente i fusi, sicuro che la pubblicità avrebbe arrecato loro danno anziché vantaggio. Dalla stamperia, .appunto della Direzione Centrale, uscì il famoso manifesto del nuovo Comitato Nazionale -Romano, intitolato Associazione Na­zionale Italiana e datato Roma 9 aprile 1853. In quel nor bile documento si faceva appello a tutti i liberali italiani, perchè deposta ogni ira di parte, mirassero al solo scopo dell'indipenden-4sa nazionale, e si proponeva la fusione di tutte le frazioni del par­tito liberale, senza distinzione di forma politica. Si potrebbe os? -servare che questo programma non era. affatto diverso da quello sostenuto dal Mazzini subito dopo i disastri del '49. Ma diversiti -c'era e profonda, radicale: mentre Mazzini non intendeva affatto -col quel suo atto rinunziare al suo ideale, dare cioè, alla Nazione, una volta vittoriosa, unita e indipendente, la forma repubblicana: i fusionisti, al contrario, chiedevano l'unione di tutte le forze, specie dello monarci delie, soltanto perchè essi erano ormai decisi di seguire la corrente monarchica. Pur sostenendo, dunquje, un idei)lieo programma, le loro mire .erano completamente opposte a. quelle di Mazzini. Sostenitori aperti; e decisi del programma mo­narchico, saranno più tardi il Manin, La Farina, il Pallavicino, -con la .Società Nazionale di cui fu aiuto poderoso il Garibaldi. In quei giorni il programma ebhe l'approvazione di molti illustri ita­liani e* della maggior parte degli emigrali : nello fetato Romàno