Rassegna storica del Risorgimento

1849-1853 ;"ASSOCIAZIONE NAZIONALE ITALIANA"; MAZZINI GIUSEPPE
anno <1929>   pagina <111>
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: Mazzini ti suoi neguaci di Roma rat
Pi ** primo stadio della guerra nazionale, e die alle operazioni ap­parentemente sconnesse di ciascuna di queste, il Centro d'Azione da un punto dell'Italia, avrebbe cercato poi di dare uniformità e concetto generale di guerra. Er notevole osservare come anche in. questo nuovo metodo di guerra, che poteva somigliare ad un bri­gantaggio per la sua irregolarità, Mazzini raccomandava sopra ogni cosa ai miHty serietà-, adspetto, rettitudine, anche verso il nemico.
Infatti fieli e successive istruzioni pel condottiero della Ban­da Nazionale (ISJ, si ricorda a questi (glie le Bande hanno un'ini mensa responsabilità morale davanti al paese ; che sono il program­ma vivente della guerra nazionale italiana, Esse chiamano la da­zione ad insorgere ma non sono ia Kazione,runque rispetto alle altrui opinioni; e sopratutto alle chiese, al cattolicismo. al prete. Per premio ed incitamento, era stato stabilito die i nomi delle pri­me dodici bande che si sarebbero mantenute per cinque mesi uni­formandosi a queste norme, sarebbero stati iscritti,: conseguita la vittoria) sopra,? ama colonna di ricordanza nazionale.
Con una terza stampa, infine, intitolata Centro d'Azione fr -data il 25 Luglio, Mazzini annunziava mXl lavoro del Partito che erede nella possibile iniziativa italiana e nell'obbligo di preparar-visi, è entrato in un ultimo stadio che ha norme proprie e condi­zioni speciali di vita e di successo .
Dà poi una serie di norme, seguendo le quali egli afferma, gli Italiani saranno liberi nello spàzio di un mese, mentre l'Ungherese e disposto ad. aiutare, e le circostanze europee sono le più favo­revoli al sorgere di un popolo. Oltre eie ai regolamenti Mazzini attendeva febbrilmente alla organizzazione delle Bande medesime,, ie quali avrebbero dovuto simultanenamente entrare in azione, una. sotto gli ordini di Felice Orsini, che doveva operare in Lunigiana un'altra doveva iniziare un movimento insurrezionale nel Cadore, sotto il comando del colonnello Pietro Fortunato Calvi, una terza avrebbe operato in Valtellina, ffl nota la misera fine dell'impresa di Safzana, e quella neppure iniziata del Cadore che ebbe per do­lorosissimo effetto la condanna a morte di Pietro Fortunato Calvir eseguita a Belfiore il 1 luglio 1855. Ma l'azione delle Bande era connessa con altro movimento Insurrezionale che doveva scoppiare
iy Dette. Istruzioni furono da me pubblicate per la prima volta sul fiorante " Gamtetw Itossan del Gennaio 102 N., "