Rassegna storica del Risorgimento

1849-1853 ;"ASSOCIAZIONE NAZIONALE ITALIANA"; MAZZINI GIUSEPPE
anno <1929>   pagina <117>
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-Mìiùninfl igift detto come ÌÌCUKKÌIIÌ intendesse ormai condurr* razione, ed abbiamo esaminato quali avvertenze spedisse da Lon. dra ai cospiratori italiani, pei* il nuovo metodo di guerra da at­tuare: di questo, due erano i punti fondamentali: formazione di bande nazionali e concentramento del lavoro di ogni località in­torno a se stessa. Xon importava quale citta o località italiana avesse preso l'iniziativa, ognuna di esse avendo in pugno le sorti d'ItaìJay doveva considerarsene rappresentante. Provvedeva perciò il Mazzini} che ogni regione venisse curata con diligenza, e più quelle dove la propaganda mazziniana aveva maggiori seguaci, così la Lombardia, le Romagne, la Sicilia, ma sopratutto Roma e lo Stato Pontificio, erano oggetto di cure speciali da parte sua. "Da Roma infatti pareva che dovesse partirsi il moto, da qui il Petroni lo esortava per il bene del. partito ad affrettanti 2 ogni giorno i miglio il si andavano staccando dal partito repubblicano, pei* avvicinarsi al Piemonte; i popolani che costituivano le masso dei mazziniani in Roma, minacciavano sfogare la loro rabbia, la loro impazienza con l'uccisione dei capi fusionisti. E se questa fosse avvenuta avrebbe arrecato in quel .momento così critico, d. sonore e danno al partito : era difficile però mantenere ancora lun. gamente costoro con promessa di azione prossima. Mazzini dunque acconsentì ad una azione in Roma e con entusiasmo; un moto in Roma infatti, : anche se non fosse riuscito, non poteva mancare di produrre un grande effetto in tutta la penisola.
Che egli però non si facesse illusioni sui risultati materiali di quella sommossa, lo dimostrano chiaramente le seguenti parole che in una lettera del 2 agosto (22) indirizzava al Petroni Pur­troppo non credo molto alle possibilità d'un fatto strepitoso fra vói.
Ove io m'ingannassi, e potesse aver luogo, sia .
Riconosceva le condizioni politiche europee essere le più pro­pizie alla rinascita di un popolo; da queste sarebbe potuta uscire una lotta decisiva per esso.
2?on più coBpirazione, ma guerra, non più apostoli, ma sol­dati e pronti tutti ad afferrare il momento in cui la crisi non po-
(22) t<a lettera riprodotta da me nel Giornale G'omieip Rossa del 21 gennaio 1920 N. "8 è riportata In appendice doe. n, 5.