Rassegna storica del Risorgimento
1849-1853 ;"ASSOCIAZIONE NAZIONALE ITALIANA"; MAZZINI GIUSEPPE
anno
<
1929
>
pagina
<
119
>
Qv Mazzini e i mtoi seguari dì Roma, 119
cui abbiamo parlato, erano tate inviate dappertutto.nelle previiir <xie cercando di concitare gli animi all'azione.
L'iniziativa dunque poteva essere presa da chiunque si fosse sentito fortfc abbastanza per insorgere con probabilità di vittoria. La proposta questa olta, anziché da Milano, vedemmo come venisse a Mazzini da Roma, e come fosse accettata, Anehe questa volta Mazzini non vide che un dovere, aiutare come poteva meglio. Sette perciò incarico ad Ercole Roselli, in Genova di raccogliere giovani tra l'emigrazione per andare in aiutò ai Romani, e recarvisi egli stesso onde capitanare il moto. Già narrammo quale esito disastroso avesse la spedizione. Lo svantaggio maggiore però, per i congiurati in questa occasione fu che, perso Ercole Roselli, non si riusciva più a trovare altro capo che volesse assumersi la responsabilità di dirigere le bande, mentre sempre più incalzante diveniva in Roma la necessità di un'azione immediata.
I fusi, scriveva Petroni a Mazzini (24), con la loro sorveglianza, rendevano ormai impossibile ai puri conversare ed agire insieme :; i popolani volevano ad ogni costo il massacro dei capi fu sionisti e non era più possibile trattenerli. Unica salvezza sarebbe stata la guerra di Bande ma con tanta gioventù animosa e con tanti ufficiali del Comitato di Guerra, diceva di non trovarne uno solo che volesse assumersi la responsabilità di diligere una banda. Edoardo Romiti Capo del Gomitato stesso non era uomo di iniziativa: inoltre sosteneva essere necessario al buon successo dell'impresa il prestigio che avrebbe portato con se un nome di C= pitano conosciuto e proveniente dall'estero. Era stato lui a proporre il Roselli. e lo aveva con ansia atteso, perduri quello, proponeva ora Giacomo Medici che godeva in Roma alto prestigio ed insieme a lui Pietro Roselli, il generale della- Repubblica Romana,, l'uno avrebbe potuto capitanare il moto, l'altro da Roma, avrebbe potute dirigere il sistema generale di azione quando il moto si fosse esteso nelle altre regioni, poiché, specie di questa seconda eventualità:, i cospiratori non dubitavano, punto.
Essi ritenevano sicurissimo il sistema delle Bande in cui a-vrebbe potuto trovar sfogo conveniente anche l'emigrazione.
Riguardo all'esito poi, pi nutrivano in genere buone speranze: quando fosse scoppiato un moto in centro, Mazzini aveva promesso di aiutarlo coi far (Chiudere da Bande armate in Toscana la via
(jsij v. Appendice, doe. n.l-u, ','B e .