Rassegna storica del Risorgimento

1849-1853 ;"ASSOCIAZIONE NAZIONALE ITALIANA"; MAZZINI GIUSEPPE
anno <1929>   pagina <121>
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, Mazzini e f Moi seguaci di Roma tzi
Fiuta 31 altri indizi raccolti, troncava di colpo ogni speranza ed ogni piano dei cospiratori, compiendo l'arresto dei principali pro­motori.
Ci si potrebbe domandare : se la polizia non avesse agite, co­me sarebbe finita la cosa? In un tragico disinganno certamente. Come in tutte le' altre cospirazioni promosse da <pell'instanGa bile agitatore che fu il Mazzini, aneue in questa di Roma si parlò, sen­za cne vi ifosse nessuna base di realtà, di sicuri aiuti all'interno, di sbarchi di emigrati, di forze copiose, di educazione nazionale compiuta, di paese maturo. Mentre tutto ciò non corrispondeva davvero alla verità ; vi era poca preparazione dei capi e sopratutto-defìcienza di mezzi e insufficienza di forze armate ; sta il fatto che solo otto emigrati quasi tutti romani, si erano mossi da Genova in aiuto di quella insurrezione di Boma.
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CAPITOLO lì.
IL PROQjgmQ ISTRUITO DALLA tf. CONSULTA M LA RIOM-MAZTQNE DELLA. DEMOCRAZIA MAZZmMfflL IN ROMA.
SOMMARIO : I guidici processanti - lì numero e lo stato sociale degli "ini potati - Case ed altri luoghi delle loro riunioni - Le donne nel pro­cesso - Confessi e impunitari - II contegno di Q. Petroni - Là triste fine di Augusto Bertoni - L'opera di riorganizzazione di Eugenio Brizl - Arresto di questi - Venuta di Silvino Olivieri e suo arresto - Tre lettere di Mazzini cadono in mano della polizia - Le istruzioni di -Maz­zini - La sentenza del 25 settembre .1854 - Le condanne - Bene atte­nuate - Nessuna esecuzione - Giudizio sul processo e sull'opera svolta dal Comitato e dalla Direzione Centrale.
Lo stesso giorno dell'arrestò del Petroni e degli altri cospi­ratori, il Cardinale Antonelli deputava quali giudici processanti il Dott. Cecchini e il Dott. Bossi con l'opera di Biagio Marcan-geli, Luigi Pelagallo ed Agostino Albertìnij in qualità di attuari, sotto la direzione delFavv. Agostino Pasqualoni, uditore del ' Tri­bunale della S. Consulta.
Monsignor Grassellini, nell'isfcruire il processo di cui parlam­mo, contro i cospiratori di Ferrara e Bologna, era venuto a co-? noscenza che il Petroni era il Capo del Comitato Maasziniano in Italia, e che col nome di Marco corrispondeva regolarmente col Comitato Bolognese.