Rassegna storica del Risorgimento

1849-1853 ;"ASSOCIAZIONE NAZIONALE ITALIANA"; MAZZINI GIUSEPPE
anno <1929>   pagina <124>
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4 'Sarà Quyiilnteti!
cui prendevano parte il Petroni, il Cttscittni il Fiuti ed anche fclft-j terina Baracchini.
! codesta donna coraggiosa, intelligente ed istruita, una fer­vente mazziniana, e si rendeva utilissima nel lavoro segreto della cospirazione, perchè, nella sua qualità di donna destava meno i sospetti della Polizia, Ancia* altri donne quali Clan dina Lepli,; Agata Bottoni, sorella della Baracchini, prestavano la loro oper ultimamente si erano rese particolarmente utili per occultare gli emigrati che erano venuti da Genova. Luoghi di riunione per i cospi­ratori erano anche in Koma: il [affé di S. Carlo al Corso, il caffè Spiliman, a Piazza di Pietra, il caffè delle case Bruciate all'AC gentina, e sopratutti il caffè Greco a Via Condotti, dove avevano anche Recapito le lettere che si inviavano da Genova con indirizzi inglesi, e che efano .fcpfeÉraìfce lai Casciani. Un'americana Emilia Southwaod Smith, intima della società, prestava gentilmente il suo nome per queste Iettereste nel le pn indirizzi italiani venivano ritirate invece dal Ruiz che a tale scopo aveva-intelligenza con il portalettere Giovan Battista Traini-taf- favoriva ancora la fiOMfc spondenza della' società Augusto Lorenzini impiegato nella Dire­zione delle Poste, che più tardi divenne senatóre del Regno.
Giovanna Savarese Aringa, e Don Raffaele Straninoci, prete ultra-rivoluzionario, ritenevano una casa, quella in via dei Oap-pellari, dove fu imprigionato il Petroni, appositamente presa per interesse e comodo del Petroni e degli altri membri della società. Le donne che siamo venute citando, furono anch'esse imprigionate-e sottoposte ad esami, è notevole come, eccezione fatta per la Ba­varese, nessuna di esse si rese confessa o tradì, durante la- propria difesa, i segreti ben cogniti della Società. Ma altri in questo pro­cesso si assunse il tristo ufficio di delatore. Oltre Antonio Cate­nacci che fu l'origine prima del disastro, si resero ancora impu-ni tari: Pietro Begli ettelli, stampatore ideila Società, Luigi Sas­si, sarto, capo-squadra ; Pietro De Renzi servitore dello Stra-nvucci, e tra gli emigrati Antonio Palma, giovane di carattere de­bole ed impressionabile tanto che scontata la pena, si fece frate* passionista.
Più che il numero di coloro chsi resero spontaneamente con­fessi dietro la contestazione del Fisco, è doloroso osservarne la qualità : poiché essi furono alcuni tra i più. influenti della So­cietà, o addirittura, fra i membri del consiglio di Direzione. Cosi il Preti e il Casciani che nel timore di compromettere maggior-