Rassegna storica del Risorgimento

1849-1853 ;"ASSOCIAZIONE NAZIONALE ITALIANA"; MAZZINI GIUSEPPE
anno <1929>   pagina <125>
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,. Mazzini 4 mot fciuam di Ruma 25
mente le proprie persone, persistisi do nella negativa, rivelarono ogni cosa, I fusionista al contrarlo mostrarono grande -fermezza d animo e si mantennero tutti su una linea di difesa esclusiva­mente negativa, non ammettendo nessuna circostanza relativa al­l'Associazione, alla Stamperia, alla Direzione, al Direttore Pe­tronio infine allo stesso partito dei fusionisti, sebbene di questo fossero i capi principali e >reeisameute: Cesare Mazzoni, Salva­tore Piccioni, Cesare Croce, Vincenzo Gigli, Gaspare Lipari, An­gelo Berni e Augusto Lorenzini. Però è doveroso notare per il par tito dei pari, che, tolta l'opera tutta individuale di quei cinque o sei sciagurati, la massa degli imputati, che pure era composto quasi esclusivamente di. popolani, quali Cesare Lucatelli,-oste, che più tardi doveva morire sul patibolo del Papa, i fratelli Cocchi muratori, i fratelli Kleonori e tanti altri, negli interrogatori s'im­posero un solo compito: negar tutto.
Giuseppe Petroni specialmente, mostrò in tutti i numerosi co­stituti fermezza incomparabile di carattere. Non possiamo trala­sciare qui di tributar lode anche ad Augusto Bertoni, scrittore e poeta., per la condotta ammirevole che sempre mantenne durante i suoi esami. Egli, forse non potendo resistere al naufragio dell'ar­dente desiderio che l'aveva spinto da Genova sulla spiaggia ro­mana, fiaccato ancora nel corpo dalle dure privazioni dell'esilio e da una recente malattia, non potendo sopportare oltre le mo­lestie e i patimenti del carcere, il 29 ottobre 1853 si dava la morte impiccandosi, avendo legato un fazzoletto di seta alla inferriata interna della propria cella-. MorJ in carcere anche l'altro imputato G. B. Trabalza che si spense il 20 Ottobre 1853 nelle Carceri Nuove in seguito a grave perniciosa letargica.

A Roma dopo gli arresti latta, la Democrazia mazziniana era rimasta quasi totalmente disorganizzata> e nel momento vi preva­leva piuttosto il partito della fusione con il l'iemonte.
Non pertanto si procurava di riorganizzare un comitato. 1 capi-sezione rimasti liberi, si occuparono in quel primo momento di dirigere le cose riallacciando quei capi-squadra cui era stato carcerato il capo-sezione. Hi attendevano intanto, con ansia, istru­zioni dì Mazzini in proposito, e ai sperava l'invio di un nuovo emissario da parte sua. Con la duplice missione infatti di riallac­ciare in Roma le rotte file dell'Associazione, e di far sorgere bande