Rassegna storica del Risorgimento
JOSEPHSTADT ; LUBIANA ; CAVALLETTO ALBERTO ; MANTOVA
anno
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1914
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Alberto Cavalletto nelle cWeeri eco.
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riportate, scrìtte sotto V impressione dei fatti, mentre stavano ancora davanti ai. suoi occhi attristati le sofferenze immani e le prepotenze codarde, acquistano un'efficacia più immediata e piti viva.
Un raggio di sole nella tenebra del carcere fu pel Cavalletto l'amicizia di Tito Speri a un'amicizia sorta improvvisa al primo contatto per reciproca simpatia, aumentata poi da indentata di sentimenti e d'idee, resa sacra dalla comune sventura, suggellata col sangae d'uno di essi, e custodita nella memoria e nel cuore del superstite uno alla morte.
Il Cavalletto, entrando nel castello di Mantova, vi trovò già lo Speri che vi languiva da un mese circa.1 S'incontrarono la prima volta in agosto e furono compagni nella stessa cella per pochi mesi; sufficienti però perchè s'intendessero, si apprezzassero e si amassero come fratelli. La differenza di età [lo Speri aveva 27 anni 39 il Cavalletto] non fu di ostacolo al perfetto accordo delle loro anime, alla comunione fervidissima delle loro idee, alla confidente espansione dei loro cuori. Provati dalla sventura ambedue fin dall'infanzia, avidi ambedue di sapere, innamorati tutti e due della Patria pei* la cui redenzione avevano combattuto nel 48 e nel 4.9, coinvolti tutt'e due nella stessa accusa, legati alla stessa catena, e quotidianamente costretti a lottare contro gli stessi aguzzini, presaghi d'una condanna grave che speravano di poter scontare riuniti; si strinsero insieme, il giovane e l'Uomo maturo, cercando ciascuno nelle doti particolari dell'altro il proprio completamento spirituale e un vicendevole appoggio e conforto.
Dopo la fatica dei lunghi interrogatorii e dei confronti penosi, pieno il cuore di disgusto e di sdegno, affranti ma non domi, si rifugiavano i due amici in un angolo della loro cella, cercando distrazione e sollievo nel discorrere delle loro famiglie e degli amici lontani, intrattenendosi di argomenti letterari e religiosi, scambiandosi le loro speranze e i loro timori, formulando piani e progetti per l'avvenire j e nei momenti di sconforto, quando, per l'ag-
i Era stato arrestato in Brescia il 18 giugno 1852 ed eia entrato in castello il 26 stesso.