Rassegna storica del Risorgimento

EMIGRAZIONE POLITICA ; TORINO
anno <1930>   pagina <263>
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S: Bomenieo;*1àto?ava8i * .disagia a quegli ntoni- di gtiwit : tagfc il [IMBitfòto WMy licordAfó, Él le tiinv v ìaiòui dell'infanzia lo bafelg tea francesi e tedescui'tàgì ttòlntorno a tiló nel f99>: e nelle ue inemorig Messeii; M ft portato aid sangue; ÌSeliinto ' della guerra. A Milano sembrava trovarsi a ano agio, dividerà ' giornata tra lo Btudio impartitogli dallo zio e i ricevimene nei sa­lotti della città regale ; assisteva all'incoronarle (Éapoleone, nel duomo splenderit ìi diàj di damaschi, di pennacchi, -eia- [corazze...
Poi io aio, che- il Ì7 novembre 1804 era stato promosso primo­capitano, partiva per la guerra.
Nell'ottobre troviamo Pietro; -CTàaseftì al comando della I Divi­sione di riserva agli ordini del Dambrowskyj col jcjuale seguì le fife cende della campagna per poi recarsi a Padova, onde coadiuvale bioccoli Venezia. In Padova tessè mi "breve idillio con Elisabetta. Mario, esile fanciulla imbevuta di studi classici che morrà di mal sottile a Sirmione, in vista del lago dov'era nato; Il suo Pietro.
Questi comandava in Padova là 15. a compagnia e con essa eife fcrerà a Venezia, ,d;Sve? jiel gennaio successivo, abbraccerà Bossarol e Scattati che s'erano battuti a Castelfranco con la Divisione Lechi. Imbarcatosi per la Dalmazia, dopo 32 giorni di navigazione insi­diata dai nemici scendeva a Zara : e promosso capo di battaglione nel luglio, assumeva anche la carica e le funzioni di vice direttore di artiglieria in Istria : provvedeva alla difesa di Capodistria, Otta-nova, Pirano, Pola, Paireiizo. Rovigno. Tornato a Gapodisiria chia­mava presso di sé il nipote, e con Pappoggio di Agostino Bruti, Se­natore del Regno Italico, lo faceva accogliere nel Collegio dei no- bili, dove restò quattro anni.
Sulle coste dalmate e istriane ferveva continuamente la guerra, e guerra insidiosa per la minaccia inglese su mare, per gli assalti dei russi, montenegrini e bocchesi da terra: guerra crudele per opera anche dei franco-italici, nella quale si distinse il bresciano Teodoro Lechi Coi due battaglioni della Guardia Reale. Neppure la pace di TLIsHt mise fine ai combattimenti che ardevano qua e là per i monti, e scendevano spesso fino sulla costa. A Cittanova, Domenico che ac­compagnava lo zio, si uni un giorno alla Guardia Nazionale per re­spingere il nemico (85).
(35j IM'J. faeffontp- ('egll ne fa nelle sue memorie, riteniamo al tratti del-l'episodio della Goletta OrtenshV comandata 9tù tenente di vascello atala­ntini Inseguita da una teógttla faelese ene tentò pel di sbarco-re degli nomini.
,o. si'alaiuiinJ renne iellato ranno Uòpo per aWwwidono' <!11 posto.