Rassegna storica del Risorgimento

1843-1844 ; AUSTRIA ; DIPLOMAZIA ; FRANCIA
anno <1930>   pagina <311>
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le truppe austrìache erano pronte a prestare soccorso nel ateo di maggiori perturbazioni ; pei evitare; -poi .sbf*. per tale intervènto, la arancia e V Inghilterra protestassero aveva dato ordine all' Incari­cato austriaco in Londra di riferire al Gabinetto Inglese che l'Au­stria non poteva7 ne* doveva mai supporre che Inghilterra e la Frància volessero m alcun modo iinterporsi negli affari politici d'I­talia, siccome purtroppo accadde negli anni 1831-32 giacché la farsa in cui esse pretesero interloquire non deve più ripetersi fé). Dopo q-uesfca dichiarazione abbastanza espliciaggiungeva pM energica-mente che se in Italia le perturbazioni fossero state più gravi, l'Au­stria, avrebbe portate le sue armi per reprimere i rivoluzionari senza avere alcun riguardo né a destra né a sinistra, senza curarsi se le potenze approvassero .eie. Mettermeli però fece conoscere queste sue intenzioni solo ai governo britannico mentre al governo francese non aveva mandato a dire nulla (4) perchè credeva che non avrebbe osato intervenire e perciò sarebbe stato fargli un'ingiuria l'avvertirlo che non faccia ciò die già deve di non saper fare (5). Dunque l'accorto cancelliere di fronte ai Gabinetti europei maggiormente interessati chiaramente mostrava come in Italia non volesse competitori e che bastasse lui solo a ricondurre l'ordine e la quiete che le autorità lo­cali non erano capaci di ristabilire) il che significava che Mettermeli, nella sua mente, non reputava liberi questi Stati, ma suoi vassalli.
La Francia però non voleva 'tale- intervento, il quale avrebbe con­solidato di più in Italia l'egemonia austriaca e tentò perciò di met­tere un freno ai liberali rifugiati che tanto fuoco di libertà tenevano vivo in Italia. Ma misure verameute-'èHciigiche; ntff.p?èse mai contro di essi, non pereikè secondo il mio parere giuocasse una doppia carta con la Corte di Roma, mostrando; aùVessa di volere proteggere i Go­verni legittimi e uello. stesso, tempo non fosse troppo avversa alle idee di libertà, ma solo, perché il Re Luigi Filippo, desiderando la pace necessaria alla conservandone del suo trono, pauroso per i con­tili ni attentati, non voleva irritare' con una severa azione i liberali i quali avrebbero potuto facilmente eccitare quello spirito ufficiale
(Hi Legazione di Bologna, ?. 1(15. Dispaccio 18 settembre 1848 n. 397(8-5. Vedi Appendice 4
(4) Sarebbe stata lnfuttl unii provocazione; lo acrìvevtf però a Quello bri­tannico pensando che glielo avrebbe riferito.
Wì Vedi nota (flfc.