Rassegna storica del Risorgimento

1843-1844 ; AUSTRIA ; DIPLOMAZIA ; FRANCIA
anno <1930>   pagina <329>
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idea eli stabilire un centro comune di notìzie. Roma- non muta fa-miniente i suoi coiteli àirettÌ5vì che (piando pei; evitare di peggio accenna a piegarsi : il progetto austrìaco nell'anno aranti, come abbianio già vasto, fu recisamente rifiutato dal governo Pontificio; ora, innanzi a tante* petulanti insistente,, abbondò nelle promesse di massimo zelo nel favorire lo scambio di notizie di interesse re-praQCMa?a la Ditfestfone Generale-Èi Polizia Pontifica e quella di Milano, scambio già vigente in pratica dal principio della Re­staurazione, ma seguitò a tener Éam.a. non mettere- allenii ufficio centrale unico per la polizia- politica degli stati italiani ; troppo bene si comprendeva < 1 se attuato, questo sarebbe divenuto di-fa tto un nuovo strumento la mano dell' Austria a danno dell'indi-pendenza dei fs sta Moni è eredere clie di tale palliata renuenza della Corte di Roma non si avvedessero a Vienna e a quel miM di concessioni che non si poteva evitare di fronte alle? jpifcsioni au­striache, fu fatto buon viso dal Gabinetto, viennese, il quale si de­cise a spediate e ricevere ogni settimana- il Core??e che fino a quel giorno faceva, la corsa tra Napoli e Vienna e viceversa di 15 in 15 giorni. E bastò quell'aria di soddisfazione cine si dava la Gan-célleria Imperiale per mettere in sospetto il ministro sardo a Vienna della maggiore influenza /che sembrava avrebbe potuto prendere P Austria- (235E II Sambny non sadombrava tanto di un fatto, cne per quanto si riferiva alle informazióni djL polizia tèa Bornia e Mi­lano, non aveva sostanzialmente niente di nuovò>; quanto di una maggiore possibile felicità di rapporti sfea Napoli e Vienna. E in ciò le sue apprensioni, se non ;gu'sfàfieaite, erano assai plausibili dato l'animo ostile di darlo; Alberto verso L Borboni. Mettermeli poi abbondava nel senso di compiacersi, per l'opera del governo Pontificio a trarne motivo di stimolare il granduca di Toscana a -smetterla eoi metodo blando verso i liberali: gli aveva scritto per­che desistesse dal seguire una linea di condotte, nociva non solo al proprio stato, ma anche a quello ilei vicini A Vienna, come ai beati tempi di JkeopoilMo. I, non si dimenticavano di considerare la Toscana come una secundogonitura di casa dÀsburgo e quindi il Cancelliere austriaco diceva che quell'ingannati: si<vnmu avrebbe purtroppo dato retta a quegli elle gli dicevano di essere l'idolo
(27 Dianocelo Sanmuy 15 marzo 1844. lo Mark Dagli Alberti,. Dog, 380, vai. -itL -