Rassegna storica del Risorgimento

1843-1844 ; AUSTRIA ; DIPLOMAZIA ; FRANCIA
anno <1930>   pagina <335>
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La diplomazia FÌ'MHWRO a Austriaca 335
pensiero rimpadronirsi àéM frega la austrìaca (1) e forse sarebbero riusciti Bell'intento se l'ordine cltamto dato dal Governo au-àMaco, non li avesse costretti a fuggire.
La fuga dei due Rateili fece nel Gabinetto austriaco una im­pressione profoncla dolorosa Mtito piiu ghiande specialmente dopo le energiche assidirazioni date di fedeltà delie truppe al suo servi­gio;, sebbene esso: fosse bene* a, giorno che veramente rapporti set-tairt esistevano fra 1 vari ufficiali della marina vi-neta, in opanto ne ierà .ftaiCO) avèlato dal traditore dei du Bandiera. Esso taceva perché-Rileva agj?5 .sègWeènf'e; eoa scaltrezza e per meglio* *<ru-srice nel st0j intento cercava; <M arrestare Attilio* Tale InteMìÓale mou era ignorata da questo, il1 quale da Oorln aniiiniziando ad un patrizi: sleto la sua fuga, così si primeva : che la fuga era motivata tjhl timore di essere scoperto ). E proprio quando si .sperava di soffocare la cospirazione arrestandone il capo, ecco che questi eisa g'ia lontano in salvo. La principessa Melania, la premu­rosa moglie di Mettermeli, il 20-30 marzo nel suo giornale scri­veva?- Clieniente è stato completamente assorbito dalla notizia che ha avuto da tutte le partii sulle mene rivoluzionarie d/Hialla ; ifea appreso nello stesso tempo la diserzione Eoi due ngli del nostro viceammiraglio Bandiera che si sono andari a mettere agli ordini di Mazzini i> (3). Gnizof; apprendendola dal Ci. Appony non se ne era mostrato troppo .assiemato poiché egli diceva di avere buone e tranquillizzanti notizie dall'Italia j né c'era il perìcolo della par­tenza di attenua spedizione dalla Francia., mentre non poteva es­sere, garantita, la stessa cosa per rInghilterra; stimava tuttavia che 'onesta avrebbe agito conformemente al Governo francese e quasi profetizzando sulla misera sorte dei Bandiera cosi su di essi si esprimeva: ohe :M facessero '(ftUWÈk Wél>Mgm andrebbero ad èssere la UMÙm Mffltt loro ineonsideraiom, né i doventi d?Malia dovrebbero avete il minwio Pwnoro non potendo tina spedizione di Qùelii uomini in im sol punto,* dàm la Mtnma apprensione (é). Invéce grandi timori nutriva la Corte di Roma (da Vienna e da Milano aveva avuto notizia della diserzione ed era per cosi dire
j) FELICE YmamA, f MÌ mftPM we- k
(2J Console l'ontlfldò fot Mllnno, N". 258. Disiacelo 28 nittrzo WM, Il pa­tirtela'consegno la Ietterò al Governatore di Venezia. Vedi Appendice 15. (>, Mm-mórtaBi Bcnniirè .vai. Viti pag. jl ,tty Jfttoztófaxa Il Parigi. 1?. 248/ spaccio 0 aprile. V, ApepntUoe n, 20.