Rassegna storica del Risorgimento
1843-1844 ; AUSTRIA ; DIPLOMAZIA ; FRANCIA
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1930
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Lea Riattò
do alia arancia ii2)r Nonostante questo poco 'diplomatica lui-gnaulo del Metteamfel, o fotse yen? questo succo, cooperare con Inghilterra e Austria a prevenire lo sviluppo delle battìi a.olu zionariej faceva infatti internare a 0hateroHi hai. rifugiai a nessuno dei quali si permetteva il passaggio a Marsiglia, acuendosi così tra gli emigrati il nialeoltenlo 33h>fo si fendeva conto di tale situazione aro dichiarato al Sanzio che égjìi farebbe stato il più forte ostacolo ai maneggi d'Europa e spezialmente d'Italia e niente, neppure Podio che sapeva di suscitare, l'avrebbe fermato nel suo proposito (1). Riuscì infatti ad avvilire vai po' i liberali i quali si cedevano così osta)éJÉ lei pl disegni e molte lettere in-tereettate dal In Pofeàa imperiale mostravano .con allegoriche espressioni la loro impotenza, ad effettuare I: M rivoluzionari stante l'accordo dei Gabinetti di Vienna e Parigi... Luigi Filippo] fctìfe tavia si lamentava di non avere polizia segreta iienei adatta' ìli eij' i cui agenti erano poc fedéli a 'differenza di quelli al servizio detta Éo* Tizia austriaca ii abili e di esattezza scrupolosa.. Inoltre 4ep3?ecar: va la debolezza del Governo Pontificio e addiceva (tonte esempio quella die egli chiamava ianossi.b;ilifcài stella- Sede ed era invece intima compiacenza, di rimetteva" all'ondine i vescovi e gli aiti membri del clero francese die avevano proclamata la liWfàfa ÈéWììtèegnamnto, libertà eia- è dottrina fondamentale della Chiesa dì fronte al monopolio statale. Quindi è natuinle he al Nunzio Altieri l'orleanese sembrasse aver confuso con ciò il potere spirituale con quello temporale del Capo della Ghiesa e ne rimanesse molto meravigliato. Ma non solo' la Francia si querelava del Governo Pontificio, ma anche il Ministro degli Esteri inglese, il quale aveva dichiarato che per rimettere l'ordine e la quiete negli Stati Pontificii il Santo Padre si doveva decidere ai dare al suo iStato quell'ordinamento già suggeritogli nel 1832 dal Lord Pataerstan èjche la Corte di Roma ameva promesso alle potente europee dì dare (iè). Ciò non" era esatto perchè la S. Sede non accettò mai il memorandum del 20 maggio ISSI. Del resto se riforme ed ordinamenti elodici anni prima potevano contribuire a ridare tranqnilifca agli S'iiatt agitati* ora é-s-si per il mutato spirito dei popoli erano assolutamente inutili ed inefficaci e quindi il consiglto (li Lord Aberdeen non poteva piacere fierto ai Gan-
Cà!g) Jipisiiatnrtt di VluiiHJi, ;N, ', jDlspaGcio. muggito i8*4.
XW. Ntìnakieiira. .li Parlai fò 248. Dispaccio ttl maggio 1S4
fi4) Nunziatura di Vienna, K. 247. Dispaccio 3 moggio Wàé, N. I-!L';;I;.