Rassegna storica del Risorgimento
GALLETTI GIUSEPPE
anno
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1930
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pagina
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383
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nazionale e riprovava gli atti che si opponevano (piccolo colpo mancino al recente- atteggiamento dellio ZuccMJ ma non poteup con-ccder clie impulsi e passioni individuali sii facessero a dominare ed a sconvolgere ì dijEÉfctìL civili e sociali . Anche Bologna doveva appoggiare il Governo colla legalità e rispettale gli nomini che potevano giovai? at Bisorgimeuto italiano . E nello stesso giorno, chiedendo sempre al Prolegato inf orinazioni sugli atti d'autorità compiuti dallo Zucchi. pur tra i latenti rimproveri, si compiaceva -del disarmo del minuto popolo (23). E a meglio spiegare gli intenti dei Governo, in un lungo articolo sulla Gazzetta sosteneva che Pordine, Uonore e la. prosperità ne costituivano il desiderio e la etta costante. Mantenere ed accrescere l'onore del nome romano, dimenticare le passate divergenze con gli Stati italiani, promuovere ed attuare l'unione dei popoli e fondare la gran patria italiana, volevano concordi il Governo e ili Pontefice. L'ordine necessario e l'impero della legge dovevano esser ristabiliti. H popolo per primo doveva rispettar le leggi, e gli impiegati rifuggir dall'arbitrio è cooperare al pubblico bene, 0 altrimenti ritirarsi. Il clero non poteva venir meno aliar sua missione di pace e doveva dire pa-Tole di benevolenza, di fraternità e di rispetto a tutti i diritti civili e politici. La prosperità- dello Stato risentiva delle pubbliche vicende., ma il Governo sperava di poter fare qualche cosa anche per essa. I consigli dovevano studiare riduzioni di spese; nuove leggi ed utili provvedimenti erari pronti, (abolizione dei fideconimessi, contratti per strade ferrate, creazione di una banca nazionale). Il Governo confidava nel concorso dei popoli, al cui patriottismo, alla etti virtù, al cui senno faceva appello. La salvezza della patria e del Governo dipendeva dalli'unione di tutte le classi. Esca di speranza ogni, malvagio divisamento, la bandiera della Nazionalità ara la bandiera del Governo (24). Il programma in apparenza non era eccessivo, pieno com'era di buone intenzioni, ma la sua attuazione da parte degli uomini del 16 Novembre doveva apparire piuttosto dubbia.
Intanto il Galletti era nominato Generale dei Carabinieri e cosi una delle forze più cospicue dello Stato veniva affidata al suo
(USL) Archivi 'il Stato ni) Riunii, AróhMo c.aslUmionale, B. 87-f. 842-343, murate autografe del Saflofctl (21 oyembrefr. séra del 22 egli perorò al lUwrto popolare la causa degli flvW.<*rl, {LANCCTÌLOTTI), op. clt., p. 24.
Y24) (Jtaisttfi di Uomo-, ÌI. 241. del 22 novembre. L'articolo per lo atUe e le fdfjfe è ertamente del Galletti.