Rassegna storica del Risorgimento

TROYA CARLO
anno <1930>   pagina <395>
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Eppure egli parlava di una gentildonna che mercè le amicizie ctèfc Genova, li Pietro Giordani, del Foscolo si acquistò una cele­brità di cui son rimaste assolutamente prive altre dame del suo tempo, pari a lei di cultura se non di bellezza-La maggior parte, appunto, delle signore che scrissero le let­tere qui appresso riferite o compendiate son passate all'altro mondo tramandando appena un barlume della loro esistenza-; di maniera che. senza interrogare carte famigliari o talun superstite del loro tempo, riuscirebbe vano ogni tentativo di raccoglierne me­moria. Con tutto ciò. noi faremo del nostro meglio per ricbia.ma.rle un istante alla presenza del nostro spirito, valendoci sòvrattutto del carteggio suddetto, che costituisce la fonte principale dei cenni che daremo intorno ad esse.
Lo storico napoletano ebbe la singoiar ventura di potere anno­verare non poche gentili amiche, alcune delle quali mercè una rara (altura, altre mediante un'elevata intelligenza, tutte quante con la nobiltà dell'animo e con delicatissime cortesie cooperarono a sol­levargli lo -spMtcj: a illeggiadrirgli gli studi severi, in cui parecchie tra loro gli porsero aiuto materiale d'indicazioni, di utili eono-scenze, di libri, di manoscritti..
-Egli meritava tutto ciò, unendo all'indirizzo delle importanti e faticose indagini storiche il fascino della nobile presenza, l'attrat­tiva della conversazione dotta, affabile, piacevole, la seduzione della propria genialità, per la quale bastavagli sentire un certo valzer o un quartetto del Paisiello nella HNina pazza per amore eseguiti dal­l'amico Giovanni Marchetti o dal' Valeriani perchè non avvertisse i dolori della spinite che fin dal 1840 avevano incominciato a tur­bargli l'esistenza e gli studi. In verità Carlo Trova era uno spirito gentile oltre che elevato: noi, Sossio avevamo del tutto dimenticato. a pronunziarne il nome ci vediamo innanzi agli occhi un mastodon­tico erudito sepolto fra enormi; volumi suoi ed altrui, dimentico del mondo vivente, assorto nei sentimenti religiosi e politici del medio evo, aridamente austero. Nulla di più falso. Allorché si mettono gli occhi nelle dne cassette del suo carteggio lo vediamo in corri­spondenza con tutti i letterati e dotti Italiani, e cioè con tutta la parte liberale, del suo tempo: allorché ne Tacciamo lo spo­glio e vi diamo qua e là una occhiata, frequentissime ci ricorrono le espressioni di vivace simpatia di non jpoche dame che leggono e lodano ì suoi libri, eie temono d'importunarlo con le loro lettere, he lo pregano di valersi di loro per qualunque cosa gli possa abbi-