Rassegna storica del Risorgimento

TROYA CARLO
anno <1930>   pagina <396>
immagine non disponibile

30 Riccardo Zagabria
sognare CJMJTÌO pregano perchè egli custodisca, la sua preziosa esi­stenza, che anelano a un viaggio a Napoli il cui splendido cielo ri­fulge nella loro anima in accordo col cuore caldo e con la parola immaginosa di lui. Uno degli spiriti femminili piò grandi che l'I­talia conti nel periodo del suo Risorgimento, la contessa Maria Te­resa Gc-zzadini, in una lettera del 5 aprile 1853 ci offre un partico­lare che serve ad illuminarci tutta la psiche dello storico napole­tano. Come potrei ella dice io scemarle la mia stima nella confessione ch'ella mi fa di amare la lettura dei romanzi? Ne ri­traggo invece un nuovo argomento di ammirazione e simpatia, poi­ché nella mente profonda e capace degli studi più gravi, vedo splen­dere la viva fantasia del poeta; e,, mentre m'inchino con venera­zione dinnanzi allo storico sapiente, amo l'uomo gentile ed amabilis­simo, il quale (e ben me ne rammento) sa piegarsi con influita gra­zia ai facili e leggeri colloqui femminili.
E' questa la ragione prima per la quale esse non seppero di­menticarlo, e perchè allorquando si ritrovavano insieme varie di esse che godessero l'amicizia sua la loro gentile conversazione si volges­se subito a lui, come poi si affrettavano a comunicargli. Molte vol­te scrive in un'altra lettera la Gozzadini abbiamo rammemo­rato le piacevoli ore passate in sua compagnia, i lieti racconti, e sopra tutto il Suo linguaggio cosi poetico e fantastico, che ci fa­ceva dimenticare la gravità e sapienza sevèra dello storico, ed am­mirare in Lei la felice e rarissima unione della scienza e della più graziosa amabilità. . Nò egli possiamo sospettare che venisse in al­cun istante meno ad alcuna prova di riconoscenza verso di loro' ancora negli estremi giorni della sua laboriosissima esistenza, ora­mai travagliata da un male che non s'arresta, egli con accento pas­sionato ricordava, ad un tempo che i viaggi, con gli amici tutti d'I­talia, le dilette gentildonne e romane e fiorentine e bolognesi e mar­chigiane che gli avevano recato- aiuto d'incoraggiamento, di racco­mandazioni e di agevolazioni agli studi, di sollecitazione ad andar .avanti a intraprender la Storia e poi a mandare sollecitamente in­nanzi il Codice Diplomatico e finalmente a compiere la Storia senza tralasciare le dottissime illustrazioni, e ne rievocava con le pupille umide dalla commozione l'affabilità, lev ivirbù, il sapere, l'italianità. Questo servirà implicitamente a chiarire la natura delle sue rela­zioni, tutt'affatto letterarie, con codeste gentildonne. Il che non vuol dire che egli avesse l'animo chiuso al sentimento dell'amore, some c'induce a ritenere un biglietto amoroso, certamente datogli