Rassegna storica del Risorgimento

TROYA CARLO
anno <1930>   pagina <410>
immagine non disponibile

4io
Riccardo Zagaria
sionala e nobile donna verso il fratello : Bisognerebbe die potea-ai scrivervi i lunghi trattenimenti, che, in inente mia, lo. con voi specialmente ora che, nell'assenza di Giovanni' ho molte ore di soli­tudine, sicché, a pranzo lavorando, spesso me ne sto ragionando con voi, o di voi pensando; e, nel primo caso, si disputa, si litiga, ci accordiamo, e di frequente resto indecisa, perchè non penetro la risposta che mi darete [dareste?]. E non mica solo di cose lettera­rie, ma in ogni genere ; e così vedete che sto assai piiì io con voi che voi con me ,
O'è dei Petrarca, nei suoi sonetti più belli di fantasticaggini amorose; ma com'è squisitamente, ingenuamente femminile quet non saper intuire l'opinione che avrebbe il gran fratello in quella determinata circostanza! Si noti, clic l'immaginarsi le dispute e le liti corrispondeva alla realta pratica, giacché fratello e sorella, en­trambi fermi nelle loro convinzioni e passionati, arrivarono talvolta a rimanere per del tempo col broncio dello sdegno. i0na delle volte in fatti, che la M*,9. continuamente in lavoro per liberare Edoardo dalla prigionia od almeno per alleviargliela quanto più fosse pos­sibile aveva forse compromesso l'alterezza dantesca dell'animo di lui con qualche pratica troppo umile, egli ne fu talmente indignato da respingere i vaia ten tati vi .di: riconciliazione fatti dalla dolce donna per pacificarsi con lui. Allora intervenne il Banierì, divenutogli già intimo per via di quella sua espansività meridionale alquanto eccessiva che lo spingeva a recarsi ogni di da Bologna, ove studiava col Mezzofanti, a visitare il prigioniero nel castello d'Imola, .ascri­vendogli curiosamente da Firenze (24 dicembre 1829) : Or che vuoi tu da una donna? Essa ti ama, ti ama perdutamente, miseramente, e ciò basta ; e ciò è troppo. Vorresti tu ch'essa fosse un Marco Bruto, un Ginnio? Io sarei contento che molti itali ani fossero qual'ella è. Dovrò io dire a te che non dobbiamo pretendere dalia natura uma­na più di quello ch'essa può?... Io non so che tu intenda per ro­manismo in lei. Anch'io la conosco (non quanto te, forse): pure, M conosco anch'io. Se il raccomandarsi per ite;-: e amore debito di sorella, e non romanismo. Se 1 montare in cattedra quando scrive : ed è debolezza di sesso poco nfóo a studi virili. Se il pubblicar re­gole sulla educazione a uso frati ; ed è effetto di animo non libero da timori, religiosi. Re il farsi far corona da gente non sempre de­gna: età ricordati ch'ella, vestendo gonna, aspira a laude lettera­ria; onde non pno sotti-arsi ai giogo di quelle passioni, dalle quali non possono salvarsi neppure i calzoni. Dunque, che e?. Perchè ti