Rassegna storica del Risorgimento

TROYA CARLO
anno <1930>   pagina <426>
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BìcGurdo Zagwria
e suo padre ed io gli rispondevamo flettendo 9, alito tristezza dei tempi, che occupa menti che dovrebbero ancora godere della calma con i brutti sentimenti prodotti dallfe discordie civili; Uno della famiglia poi gli diceva cose giustissime per ispirargli quei prin-cipii generali che servono a condursi onestamente qualunque sia la opinione clic si segua senza tentare d'influire minimamente su quella. Non pensate die in tempi così agitati sia miglior metodo a cercare di mettere le menti dei figli in caso di giudicare, piuttosto che di infondergli un'opinione già fatta? Vi dissi un giorno questa mia idea . Per i contatti letterari ed extra fra il Trova e l'estero, noteremo che egli aveva domandato notizie di un Agostino Jacobini all'amica che si affretta a rispondergli il 17 giugno del '50 e nel lu­glio successivo ella gli presenta un monsignor Luguetà vescovo fran­cese dimorante in Roma, tspìlÉesinio di ardiitettura e ammiratore dello storico napoletano, col quale svLtrattenne poi a parlare-del­la morte dell'illustre monsignor Oorboli. Questa lettera si era in­crociata con un'altra (6 agosto) del Trova; ma la contessa non ne fu contenta, giacché la rincalzò con un'altra del 12 agosto da Ca­stel Gandolfo, con la quale illustra le virtù intellettuali e cristiane di monsignor Luguet, che si trovò anche lui per alcune ore -sotto le grinfie di Mazzini . Alla, signora non era sfuggito un articolo della Civiltà cattoUoa- consacrato ali Balbo e al Trova, che umilmen­te credeva di essere stato inutile all'Italia; mentre ella anzi lo riteneva necessario a controbilanciare, Col grande Piemontese, tante inutilità, ed essere una protesta clic sempre, anche in se­coli di nullità, i grandi Italiani sono stati attaccati alla fede dei loro padri ed hanno riconosciuto da lei, e da lei sola, ogni speranz'i di felicità anche in questa terra . E* un colpo, ini" pare, al creduto ateismo mazziniano., ed vibrato in virtù di quelita convinzione tra­dizionale, che dai grandi fatti pubblici d'Italia non aveva mai dis­sociato la fede cristiana 0 addirittura' cattolica Ha la intelligente noni I donna rende ancor più interessante la. sua lettera con quel che segue. Ditemi nua cosa ella soggiunge- - che pensate voi delle immunità ecclesiastiche? Non entro affatto nella quistione piemon­tese, dalia (sto) quale mi pare vedere un certo maligno spirito gian-serasfàeo ; ma credete voi quello che ne dicono alcuni : eh' sq !Un; Chiesa vuol essere libera deve ri miniare ai peivitie? Questo può sere verissimo, ma non So mi pare che soBo questo vi sia un non. so che, clic urta il senso comune dei popoli che sempre han-n<> voluto esondare di questo segno di rispetto i loro templi. Hi