Rassegna storica del Risorgimento
TROYA CARLO
anno
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1930
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pagina
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427
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Le owMiraivici ili Carlo Troyti 4*7
so se 111* inganno sul fatto, ina mi pare di aver letto non so pili in che luogo che quando gl'imperatori cristiani accordarono il diritto di asilo alle chiese cristiane non fecero che applicare a queste: le leggi che erano in vigore per i templi degli Idoli. E poi, che cattiva idea di mettere in mezzo queste quistioni nelle Camere, mentre in ogni modo si dovevano e si potevano trattare e accomodare con Roma. Il Signore glielo perdoni di lasciare la parte di fautori delia liberta della Chiesa (almeno in apparenza) ai tedeschi!)) Ma non è solo questa Ila prova che la contessa di Brazzà era veramente colta, pur con tanta umiltà da sentirsi confusa della dedica fattale dal Trova di uno dei volumi della Storia e pur con tanta serietà da domandare a lui suggerimento circa le carte geografiche più accon-ce per seguire più attentamente con l'occhio le differenti stazioni di tanti popoli)). Quando poi descrive il sito della sua Casina di Castel (Landolfo e la disposizione delle stanze a pianterreno e del giardino, ricorda che questo confina con Villa Torlonia che una volta, quando vi era stato il Troya, non era che un pezzo di prato , e osserva: Come va il mondo! Qui vi è una nuova villa, e Villa Borghese è distrutta! E' la distruzione, che mi dura pin di ogni altra a perdonare a questa nostra gentaccia-. Io non ho avuto il cuore di ritornarci ; non ne ho voluto vedere le rovine per conservare l'immagine come l'ho veduta nella mia infanzia.. )> Ah, se vivesse nel civilissimo tempo dei tranvai, quante rovine non. vedrebbe! Tra il novembre-dicembre 1850 e il maggio '51 vennero al povero Troya a mancare prima la madre, poi l'affezionato Condoli; e l'affettuosa contessa, che con nobili e pietose parole aveva saputo condolersi nella prima sventura con l'amico, riassume così il penoso senso del vuoto che ci coglie nell'età avanzata allorché gli amici l'un dopo l'altro si avviano al mondo di là e gli uomini e le cose di quaggiù ci sembrano cambiarsi. La società del povero Concioli, dove tanti piacevoli momenti abbiamo passati, è adesso tutta dispersa. Abbiamo però idea, ai mio ritorno (era sulle mosse per un viaggio nel Friuli) e a quello di alcun altro, di riallacciarla. Bella cosa sarebbe, ma quanti ora non vi sono più ! Concioli, Bonella, Gorboli etc. .. Tanto la contessa quanto il Troya erano ormai giunti all'età delle memorie* Il viaggio di lei era stato lungo, ma nella lettera ch'ella gli Bèrivc non appena tornata a Roma, 11 7 die, torna a rimpiangere e con più vive parole, i vecchi e cari amici perduti, la cui rimembranza per lei si collegava a quella- della giovinezza dolce e fidente di signorina. Eppure era in procinto di dare un nono figliuolo alia