Rassegna storica del Risorgimento

TROYA CARLO
anno <1930>   pagina <428>
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Èwmnttì ZatjaHa
luce. Ma 1 figli - diceva lei uni bastano, non possono servire di compagnia allo spirito, che, appunto per questo, in hi si dimostra raro ed elevato.
La lettera ili parola é del 7 die. 1851, e bisognai saltare al 13 giugno dell'almo seguente per ritrovarne un'altra, di nessun conto per noi. Il Trova rispose con una buona e amabile lettera tìf la nobile signora si affrettò a riscrivergli il 6 ottobre, con cuore sem­pre più. malinconico del tramonto in cui era la propria esistenza e di conseguenza sempre pia desiderosa di rivedere l'illustre aniieo, del quale legge un nuovo volume, e nella lettura ritrova lui, il suo modo di parlare, i lunghi discorsi fatti al lume del lucernone in indimenticabili serate. Almeno, che l'illustre amico non la dimentì -chi ! non giù. che le debba scrivere spesso, ma che la ricordi senza sa­crificare il proprio tempo, tanto prezioso : e se qualche volta potete rubare un minuto per dirmi solamente sto oene,io non pretendo di più . Se non che il povero Trova peggiorava sempre nella sua ma­lattia, e si vedeva costretto all'uso di una sedia mobile; Itfaffet-tuosa amica gli descrive come dovrebbe essere una tal'-sedia, e 9 sa­rei veramente felice di potere procurarvela, e che camminando per la vostra camera pensaste'a me continuamente ,, .Questa lettera ven­ne seguita da un'altra del 6 gen. 1853 e subito dopo da una seconda del giorno 11, piena di una nota di libri di erudizione messi al ser­vizio dello storico e di un affetto nobile e gentile per lui Mio caro Troya, quanto mi ha fatto piacere la vostra amabilissima lettera! Io vi amo, come potrei amare mio padre se Dio mi avesse accordato di conoscerlo . E quando egli le palesa il desiderio di dedicarle, co­me poi fece, una dissertazione, si umilia e lo ringrazia commossa: Badate... che non sono qual mi vi fa vedere la vostra amicizia. In una sola cosa non cedo a persona del mondo; nell'affetto e nel­la stima che ho per voi (lettera del 26 gennaio 1853). Non occorre che sia lei a scegliere la dissertazione da avere in dedica : voi sdegnerete per me, e vi sarò gratìssinu> di qualunque, purché passi ai posteri la memoria dell'amicizia che mi ha unito ad un uomo co­me voi. Fra infiniti beni chela Provvidenza mi ha accordato cal­colo quello di essere stata a contatto con uomini cosi distinti. Voi. Condoli, BonelH, e sopratutto in un'altra sfera la mia carissima e desideratisflima Nonna, sono state persone che Dio ha messo intor­no a me per farmi concepire idee di bello e di buono, e se qualche cosa vi è in me non e che l'affetto che hanno prodotto tante alte menti (6 feofo. '53). A! Natale M quell'anno ella avea dato alla lu-