Rassegna storica del Risorgimento
TROYA CARLO
anno
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1930
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pagina
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Mmaai'do Za(/aria
sioiiomia e sempre bella, Jiia il corpo un poco sformato. Ancora- non lio ricavato nulla dall'onori- di avere una sua figlia per moglie di mìo nipote. Essa è amabilissima per tutti noi, ma non solo, ad eccezione di tm graziosissìino sorriso, non fa la minima eccezion per nessuna di noi, non mi pare che si conduca bene per mia povera sorella per cui non ha il minimo riguardo; a tal segno che il duca... padre della sposa non è mai nemmeno andato a farle una visita, ma tenendo tutto il giorno a pranzo, e tutte le sere a fare la partita, il principe e la principessina Del Brago da essa, le allontana dalla madre, cosa che questa sento con un'afflizione estrema. Monsignor De Luca mi ha procurati certi autografi da un ministro di Prussia che ne fa in Monaco la collezione, e per cui, avendone lui ed io de' duplicati, abbiamo fatto de* cambi. Ho acquistati in tal guisa una firma in ira diploma di Carlo V, Carlo VI ed Eugenio di Savoia, e Giuseppe IL A questi però ve ne [sono] aggiunti certi di cui ìfj mando nota, e che desidererei che lei mi dicesse cosa hanno fatto di bello, giacché, confesso la mia ignoranza, non sapevo nemmeno che esistessero al mondo . Poca- cultura, quindi, ma assai buona volontà, e belle tendenze in queste dame. Il 14 giugno '57, per esempio, la principessa, che non era mai stata in Toscana, coglieva l'occasione di una gita a Pisa fatta allo scopo di consultarvi sulla prò* pria, salute uno dei professori di quella università, per proporsi di visitare oltre Pisa, anche Firenze e altre città toscane. Certamente, anche Livorno, donde scrive una lunga lettera il 5 agosto successivo, meglio sollevata anche di spirito dopo l'operazione d'idrope felicemente subita e dopo avere constatato l'inanità di un sogno in cui le era parso di vedersi davanti la principessa di Marzano che-vestita di nero le apriva le braccia per condurla. credeva lei all'altro mondo. Invece, ella tornava a Roma, sana e salva, a prender parte al matrimonio del suo nipote Bel Brago con la figlia della superba madama Cristina; matrimonio, che si sarebbe celebrato in Parigi e che si presentava scriveva lei al Troya sotto un magnifico aspetto: belila figura, ottima educazione, abitudini semplici (qui vi ho qualche dubbio, o almeno sarà una semplicità rela-r fctva)., un milione di franchi di dote, ed altrettanto in acconcio. Sotto il nome di acconcio vi sono comprese gioie, quadri, mobili eco ecc. Anche questo mi spaventa; quando vedo certi piaceri gigante-sebi, certi affari colossali, temo sempre il lato bruito che non si può vedere e che pure vi ha da essere. Basta: finora tutto si presenta colr di rosa e ridente. Il signore li benedica, e continui sempre cosi .