Rassegna storica del Risorgimento
TROYA CARLO
anno
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1930
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pagina
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437
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mo]JlL8Vavuites.eoi'diLli, si dn Ionia rei poi .-spesso nini temere cogli iimìcL un tratteggio ininterrotto.
Vi conobbe il cx>n>ovàati >ozzadiui egregio cultore di sto-iòti e la sua moglie, la insigne Maria Teresa di Serego Al libili eri, lì ravennate contessa Maria Oorsiai-Marioni col suo; concittadino PCh lo Oosta (1771-1836) die tee trovare un vincolo di più saldo affetto pel futuro autore del VtilU'o allegorico uel culto per Dante, <M cui poema gli offriva uel sétteMtbfie del 1828 la novella edisdone, dove aveva tesoreggiato la recente opera dell'amico ; la coaitsa Cornelia "Rossi-Martinetti e ' congiunti Giovanni e Ippolita Marchetti sui quali insieme Sjvremo occasione più opportuna di tornare in proposito di altre lettere eie- qui seguono, e molti altri letterati e signori: i professori Medici, Bajetti/H' Valeriani, un altro illustre ravennate conte Marco Fantnzzi, l'Orioli, Marco Aurelio Zani de" l'erranti e Antonio Papadopoli (1802-1844), il purista veneziano che a Napoli ebbe numerose relazioni col Puoti, col marchese Drago-netti, con Carlo Mele assiduo amico del Trova e col Baldacchini suo compagno in codeste peregrinazioni. Allorché, intorno al '27. il Papadopoli venne a dimorare a Napoli, aperse un salotto letterario nel quale con vecchi come il marchese.jjjjjg MLOintrone si riuniva molta gioventù, che prima aveva frequentato ritrovi letterari altrove, e duole il dirlo ma una delle cose che facevano coU maggior di ligenza era la guerra a Carlo Troa per alcune sue opinioni espres se nel Veltro e per l'aiutetìtielil: tei cosiddetto Frammento Fan-tuzadano. Ma il generoso storico: BOU se ne guastò il sangue, e discutendo serenamente con Gabriello Pepe (1779-1849) che gli aveva dato addosso anche lui, scrive così in una lettera del 4 Agosto 182? (53) : Hai voluto credere ità. discorsi clic dei fatti miei hai tenuto direttamente ed indirettaanetìlte con Papadopoli. Sappi che Papadopoli, giovine di molto-ingegno ma digiuno affatto delle cose istoriche, ha fondato in Napoli un'accademia, che io chiamo ginna-. io; questo, dopo la sun partenza, prende vigore ogni di. Qni tu dovresti, vedere cóme i sodi di questo ginnasio e si odiano fra essi e sì lodano! e come tutto se la rimpolpettano, e se la rimbeccano, e e la rimenano, e se la ribadiscono, e se la rifioriscono. Sappi ancora che io non godo ancora le buone grazie di questo ginnasio perchè non vado col turibofio innanzi ad alcuno, e perchè vivo solo e
(58) Vn edito' da G- Dui, G-IORKK. Vario Trofa>t. Mita pubblica 0 pftwta <sec, bttiH.II, Giannini, 1889, pp< J/XXXI e fig*.