Rassegna storica del Risorgimento

TROYA CARLO
anno <1930>   pagina <447>
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chetti: benché una lunga w. insanabile malattia ci avesse tolto da più mesi ogni speranza, siili sua, salute, quella morte riuscì inat­tesa e dolorosissima a tutti. Degli amici e delle amiche, della quali fu tenerissima iu vita, si ricordò anche morendo, legando ad ognu na in testamento una memoria ed accompagnando il dono con pa­role affettuose ed onorevoli. Io non potei leggere senza lacrime quel­le che mi erano dirette. Nella tomba della contessa sfi chiude quan­to d'I gentile rimaneva sellai sua casa, dopo la morte di Marchetti. La lettera successiva, del 3i febbraio '55, nella quale è una notìzia inalativiu al conite Miniscalchi (65) che avrebbe pubblicato un opuscolo - poi offerto al Trova H5 afille regioni polari dopo averne data una -carta topografica, contiene la notizia della morte di un illustre cit­tadino di quella* Brescia, a cui la contessa Gozzadini si era. ormai affezionata in grazia dell'amabilità di Federico Odorici, fattole co­noscere dal Troya. Brescia perdette in quesiti di Un illustre cit­tadino nel barone Camillo Tigoni ; io pure sento vivamente questa perdita, avendolo veduto in casa mia, nella mia infanzia, quale amico intimo ; posola lo rividi or sono quattro anni, sempre pie­no di benevolenza per me ed i miei. Mi/é? grave di esserle sempre nunzio di gravi sciagure, e vorrei astenermi dal ricondurre la sua mente a tristi pensieri ; ma come potrei non farle cenno di una par­te tanto importante della sua ultima lettera, e non dirle che, se alla nostra povera Ippolita- potessero essere note le affettuose e meste parole colle quali ella ne lamenta la perdita, essa, che nobilmente sentiva, ne sarebbe commossa ed esultante? Di certo non poteva sperare un Compianto più onorevole. La mancanza di quella cara amica mi è sempre più sensibile, ed è irreparabile per tutte le sue amiche... . Nel maggio, 17, annunziava al Troyà il proposito ac­carezzato dal conte OOzzadihi di estendere gli scavi di Villanova in una zona non ancora esplorata, ma soggiungeva io in que­sto momento non vorrei guardare sotterra: sarebbe mìo vivissimo desiderio di salire il Vesuvio è contemplare il meraviglioso spetta­colo della presente eruzione : ecco un nuovo motivo che inutilmente mi chiama a Napoli; non parlo degli altri, e della soddisfazione dì presentarmi nuovamente a lei e rubarle qualche ora, che questa sa­rebbe la massima mia compiacenza..,. Ma era destino che ogni sua espressione della bramata visita m Napoli rimanesse senza, altra
dif), Guizza Msmuuttm. M twpefite attuai** vtfs*tj- Gjsccbint. 1886. la ". p. M