Rassegna storica del Risorgimento
TROYA CARLO
anno
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1930
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pagina
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455
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te tmvnviirarìtiì, M darlo Trot/a- 455
*saiy -vario. Abbondante. Ma la sorte di .ugno non fu lieta. (Ma siti declinar degli ama, comunicava a Vittorio Imbrìani ricercante lettere di Alessandro "Poetio il pronipote ed erede conte Rossi ella aveva distrutto le lettere tutig: che avva ricevute nella sua l'unga età, tranne quelle del Giordani ;(T3J : poi venuta- a morte, quello che pur n'era rimasto, >e non dovette esser poco, venne su Bjjitd- ceduto a varie biblioteche e a Domenico Gnoli dal conte Domenico Ròssj. nipóte della conteséaiS) il resto, dal figlio di questo, conte (temano (morto il 1000. a Bologna-) al sen. Luigi Rava. Sic-, che degli autografi un di racCoHite quasi animati insieme come a celebrare la gloria della gentildonna bellissima, nn dì carezzata da un alito di quel fiato di vento ch'è il mondani rumore, ormai quasi affatto dimenticata fuorché dagli stmcliosL oggi rimane ben. poco, serbato nello stesso palazzo di via San Vitale dalla vedova del tóon pianto conte Germano, signora contessa BKsa Bernacdoni, alla quale andiamo debitori per queste ipcotlzie -<M:: inolila rispettosi ringraziaménti, e dalla loro figlia, che ripete il nome -di Cornelia.
In quanto, dunque, alla data della prima lettera, bisognerà m levare come dall'accenno in esso contenuto ad nn Pepe; eè e' quasi: certamente drabrìello, si ricava che la data di essa è anteriore al 26 luglio 1849, in cui l'illlustre colonnello moriva. E, se si osserva che. questi era già ritirato a- Campomarano, in quell'anno, bisognerà farla- risalire ancora più indietro. Per questa ragione abbiamo collocato la lettera datandola solo del là dicembre, innanzi alla se conda, da cui risulta morto il Marchetti che si spense nel 1831, nonché alle altre, tutte posteriori a questo anno.
L'I polita, che si trova, ricordata. É ila 'coiutjessa .'SfcchetS,. moglie del predetto, Giovanni : e la voce patimtw, su cui il Troya pubblicò la disquisizione encomiata dalla Martinetti, è rama vessa? tiforima variante di Paolo Diacono su cui aveva discettato Lanche it Manzoni. Il Bezzonico fu, con Pietro Capei uno dei soli due con-tradittori a proposito del Discorso rZef; vinti Romani che si levassero in Italia contro lo storico napoletano, il quale lo disse : uno dei più eletti spiriti della nostra penisola , che, se non fosse morfei avanti la pubblicazione delie prime due parti del Codioe Longobardo, avrebbe profferito un solenne .giudizio inappellabile sulla condizione de* vinti Romani . TI Fiiangeri è poi il noto generale murattiano-borbonico Carlo Filangieri Satinano, su cui, senza
(T4) -AfeManrfro Fuetto " ?( Napoli Morano, 1384, nota Viti, n. 422.