Rassegna storica del Risorgimento

TROYA CARLO
anno <1930>   pagina <457>
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peranco inviata, e dubito se L'invierò è egli troppo occupato ne­gli studi per trovare. Tinpo ale 'visite ! Avete poi scritto al Bezo-nico di Milano? Rivendicate tutti i vostri diritti, pfe per meglio di­re accomodate le sue non ben intese letture.
Spero che nella vostra cara- risposta mi darete buone nuove del­la vostra salute, e queste le desidera vivamente il mio cuore, die per sempre vi sarà af f ezionatissimo, ben sicuro della corrispondènza del vostro.
Addio, mio carissimo amico! State sano e felice! Lo augura la Vostra Amica Cornelia Eossi Martinetti .
Subito dopo questa lettela* d'intonazione mondana la corri­spondenza della Martinetti presenta Ha nòta letìtfèraria, c'osi po­nendo fin dal bel principio in risalto i due cai-atteri essenziali e predominanti dell'animo di lei. Nel settembre 1851 ella era a Bo­logna, probabilmente da non poco tempo, giacché la sua amica Goz-zadini scriveva, in data dell'11 di quel mese, nei seguenti termini al Trovar colla contessa Martinetti parlo sempre di lei e dei lun­ghi colloqui che tenevano assieme, non scevri da qualche conflitto; a direni vero, ci vuole una moderazione e pazienza ch'io non cono-eco pei ''evitare- di riscaldarsi un poco sopra certi argomenti con quella signora, alla quale invidio le ore passate con lei . Morto, a sessantanni, il sbrigagliele classicista conte .Giovanni Marchetti (il. 1790) autore di Una notte M Dante, amici ed ammiratori pensa­rono alla pubblicazione di una raccolta di versi e prose in onore di lui e alla inaugurazione nell'atrio del glorioso Studio di un bu­sto che venne commesso a Pietro Tenerani e sollecitamente da que­sto eseguito. La contessa venne incaricata da quel Comitato di in­vitare i suoi amici napoletani ad onorare il defunto poeta ed amico.
Il Marchetti, a cui il cuore gentile aveva nel 1S29 ispirato una canzone sulla tratta dei negri che gli aveva meritato il titolo di poeta degli schiavi, aveva preso parte alla vita politica italiana du­rante il periodo napoleonico (1811-lé) come addetto al Ministro Se­gretario di Stato del Regno Italico a Parigi, e nel MG era riapparso sulla scena qua! consultore di Pio IX, di cui era sfótto condisce­polo nel collegio Nazareno a Roma, e poi come ministro degli esteri nel gabinetto Mamiani. A lui lo storico napoletano era stato legato di fervido affetto. In una lettera del 20 gennaio 1829 alla madre egli aveva scritto: a .-pi enei libri e gli archivi (di Bologna), sto per dire, mi hanno giovato le conversazioni col mio Marchetti e coi professore Orioli, ed abbiamo con essi disputato a lungo e riposata-